Perché a Natale fanno sempre Una poltrona per due

Perché a Natale fanno sempre Una poltrona per due

Perché a Natale va in onda Una poltrona per due ogni anno con Eddie Murphy e Dan Aykroyd

Ogni Vigilia di Natale va in onda Una poltrona per due. La commedia di John Landis, con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, è un must natalizio e vi è un’intera generazione che non ha mai conosciuto un periodo in cui questa pellicola non sia stata trasmessa in quel preciso giorno. Le cose vanno infatti avanti così dall’ormai lontano 1997. È bene sottolineare come non vi fosse l’intento di trasformare questo film in un classico di Natale. L’uscita americana, nel 1983, è infatti avvenuta l’8 giugno. In Italia, invece, avvenne il 19 gennaio dell’anno successivo. Nessun progetto all’origine in tal senso, quindi. In Italia la messa in onda ha avuto inizio nel 1986, due anni dopo l’uscita al cinema. Da quella prima TV si è passati alla prima programmazione a dicembre, nel 1987. Inizialmente non si trattava della Vigilia di Natale, ma anno dopo anno ci si è avvicinati al 24 dicembre. La leggerezza della pellicola, la speranza del suo messaggio e i suoi picchi comici rappresentano un mix rassicurante per gli spettatori. Il 25 dicembre 1989 è stato tentato l’esperimento durante la sera di Natale, ma si è poi capito come la Vigilia fosse il giorno giusto per questa pellicola. Dal 1997 la tradizione ha preso piede, come detto, con qualche cambio di rotta per testare il terreno, per poi proseguire in maniera ininterrotta dal 2008 a oggi. La direttrice di Italia 1 Laura Casarotto ha dato la propria spiegazione in merito, sostenendo come tutti nel periodo natalizio abbiano bisogno delle vecchie storie rassicuranti. Le raccontiamo ai bambini, a partire da Babbo Natale, e c’è bisogno di offrirne alcune anche ai più grandi. Da questo punto di vista Una poltrona per due è rassicurante. Vi è però anche un altro fattore da prendere in considerazione, strettamente aziendale. Mandare in onda un classico ha un costo decisamente minore rispetto all’acquisto dei diritti per la trasmissione di una pellicola recente. Minimo esborso e massimo risultato, in attesa che gli ascolti dicano altro e il naturale cambio generazionale imponga scelte differenti.

Piccola curiosità, così come ve ne sono tante in merito ai film di John Landis, la pellicola era stata inizialmente pensata per altri due attori. I protagonisti dovevano essere Gene Wilder e Richard Pryor. Quest’ultimo, però, dovette rifiutare a causa di problemi personali. Fu quindi coinvolto nel progetto Eddie Murphy, che chiese la sostituzione di Gene Wilder e portò all’ingresso nel cast di Dan Aykroyd. Non voleva, infatti, che il pubblico capisse che era stato chiamato a sostituire Pryor (i due formavano ormai una coppia comica cinematografica affiatata). L’idea della sceneggiatura, infine, è nata durante una partita di tennis, come ha raccontato lo sceneggiatore Timothy Harris. Tutto è partito dai fratelli Duke, che in realtà erano due medici iscritti al club. Abili nel gioco e impegnati in una gran rivalità personale. Qualcosa che li stimolava enormemente. Ecco, quindi, il lampo di genio, dall’idea della scommessa alla possibilità di trasformare la vita di due poveri malcapitati.

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