The Untouchables Gli intoccabili storia vera: la fine di Al Capone

Luca Incoronato
27/03/2023

The Untouchables Gli intoccabili storia vera: la fine di Al Capone

La vera storia de Gli Intoccabili e come il film con Kevin Costner ha cambiato i fatti: chi erano i veri Untouchables che incastrarono Al Capone

The Untouchables – Gli Intoccabili tratto da una storia vera è uno dei film più famosi di Brian De Palma, uscito al cinema nel 1987. Cast incredibile, con Kevin Costner nei panni di Eliot Ness, Sean Connery in quelli di Jimmy Malone, un giovane Andy Garcia come George Stone e Robert De Niro a interpretare Al Capone. Si tratta di una pellicola basata su una storia realmente accaduta, quella dell’incredibile arresto del temutissimo boss di Chicago, ma le inesattezze sono tante. Interessante, quindi, storia vera a cui si ispira The Untouchables – Gli Intoccabili.

Facciamo un salto indietro fino agli anni ’20, quelli del proibizionismo negli Stati Uniti. Il mondo del crimine proliferò su questo divieto, dando vita rapidamente a un mercato nero di dimensioni incredibili. La grande depressione economica era alle porte, esplosa definitivamente nel 1929, e il Presidente Hoover decise di fare di Al Capone un esempio. La sua condanna avrebbe ridato lustro al suo mandato, ritenuto responsabile del disastro finanziario in atto. È qui che entra in gioco Eliot Ness, 28 anni, che formò una squadra con pochi coraggiosi non corrotti per riuscire a incastrare le mani sporche di sangue del boss. Inutili le decine di retate messe a segno, che di certo non fermarono il traffico di alcolici e l’arricchimento dello spietato Scarface Al Capone. Questi aveva troppi uomini e mezzi dalla sua, il che fece venire alla squadra la brillante idea di seguire i soldi. Erano fin troppi e rappresentavano il punto debole del boss. Qui entrano in scena i contabili, il che di fatto portò altre persone, esterne alla polizia, a unirsi al gruppo dei Secret Six. Si arrivò infine al processo. Temendo di non avere prove bastevoli, si optò per un patteggiamento, ottenendo una confessione da parte di Al Capone in cambio di una pena in carcere non superiore a due anni. Lui accettò ma il giudice James Wilkerson rifiutò il patteggiamento, facendo proseguire il processo. Temette però che la giuria sarebbe stata corrotta e così la cambiò tutta in segreto da un giorno all’altro. La storia vera di Untouchables Gli Intoccabili si conclude con una decisiva scelta di Al Capone di sostituire il suo avvocato, ritenuto troppo costoso, con due più giovani ma inesperti. Questi persero la chance di far annullare tutto per prescrizione di alcuni reati finanziari, vedendo poi il boss condannato a 11 anni di prigione, scontati quasi tutti ad Alcatraz.

Gli Intoccabili chi erano

Il titolo del film di Brian De Palma è accurato, dal momento che era proprio questo il nome scelto dalla stampa per la banda dedita alla cattura di Al Capone: Gli Intoccabili. Il boss non doveva essere scovato, in realtà, bensì incastrato in una città e uno Stato che pendevano dalle sue labbra, a suon di mazzette. Ne venne proposta una molto ricca anche a Eliot Ness, a capo del gruppo di “eroi”, ben 1000 dollari a settimana per farsi da parte, ma lui confermò il suo intento alla stampa. Grande segretezza sul gruppo di agenti che provarono ad abbattere Al Capone, al di là dell’uomo copertina Eliot Ness. La verità, però, è che questa squadra si ampliò col tempo, arrivando a toccare quota 10-15 persone, non tutti poliziotti. Da ricordare Albert Wolff, l’ultimo a morire di questi uomini straordinari, deceduto nel 1998 a 95 anni. A questi aggiungiamo Frank Wilson, che nel film sarebbe il personaggio di Charles Martin Smith, Oscar Wallace. Un agente del fisco di certo non dedito all’azione, la cui strategia fu però cruciale per condannare il boss. Ad interpretare nel film gli Intoccabili Untouchables attori di spessore con un cast stellare: Robert De Niro presta il volto ad Al Capone, Charles Martin Smith ad Oscar Wallace, Kevin Costner è il protagonista Eliot Ness, Sean Connery è Jimmy Malone, infine Andy Garcia è George Stone.

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