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Anna Magnani è stata una della più grandi attrici italiane del Novecento, un simbolo del Neorealismo: cause della morte e la sua malattia.

Un simbolo come ce ne sono poche, nella storia del cinema: Anna Magnani è stata una delle più grandi attrici cinematografiche italiane di sempre, ma anche la prima nostra connazionale a divenire una star riconosciuta a livello internazionale, prima ancora di Sofia Loren. Nata a Roma il 7 marzo 1908, è stata una delle principali interpreti del cinema neorealista della fine degli anni Quaranta, protagonista di pellicole indimenticabili e di capolavori quali Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945), Il bandito di Alberto Lattuada (1946) e Bellissima di Luchino Visconti (1951). La consacrazione mondiale arrivò negli anni Cinquanta, quando grazie alla sua interpretazione nel film di Daniel Mann La rosa tatuata (1955) conquistò l’Oscar come miglior attrice protagonista, divenendo la prima interprete non di lingua inglese a ricevere il prestigioso riconoscimento del cinema statunitense. Fu nuovamente candidata all’Oscar, due anni dopo, nella stessa categoria per il film Selvaggio è il vento, diretto da George Cukor.

Cresciuta in un contesto umile, nella Roma di inizio Novecento e affidata alle cure della nonna, dopo che la madre, una sarta originaria di Fano, l’aveva data alla luce, Anna Magnani non conobbe mai suo padre, ma seppe farsi strada con caparbietà nel mondo della recitazione, prima a teatro e poi sul grande schermo, a partire dalla fine degli anni Venti. Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1928, in un piccolo ruolo non accreditato nel film Scampolo di Augusto Genina, e le permise poi di lavorare, soprattutto nel dopoguerra, con registi del calibro dei già citati Rossellini, Lattuada, Visconti, Mann, Cukor, ma anche Mario Camerini, Jean Renoir, Sidney Lumet, Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini, Claude Autant Lara, Nanny Loy e Federico Fellini. I suoi ultimi film furono, nel 1972, Correva l’anno di grazia 1870, diretto da Alfredo Giannetti, e Roma, di Fellini, in cui ha un piccolo cameo che è considerato un suo addio simbolico al cinema. Anna Magnani morì infine il 26 settembre 1973 nella sua Roma, all’età di soli 65 anni. Si spense presso la clinica Mater Dei nella Capitale, assistita dal figlio Luca e da Roberto Rossellini. Ad ucciderla era stato un tumore al pancreas, che l’aveva colpita qualche anno prima: quando nel 1971 accettò di esordire in televisione, recitando nel ciclo di tre mini film intitolato Le tre donne, per la regia di Giannetti, era già malata.

Anna Magnani tomba

Alla morte di Anna Magnani, l’attrice romana era ancora molto popolare e amatissima, a Roma e in tutta Italia. Il suo funerale, celebrato nella chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, a Roma, parteciparono migliaia di persone, intervenute a dare l’ultimo saluto alla grande interprete teatrale e cinematografica. Il suo corpo fu inizialmente sepolto nel Cimitero del Verano, a Roma, ma successivamente spostato per volontà del figlio Luca. Dal 1988, le spoglie di Anna Magnani riposano nella cappella di famiglia presso il cimitero di San Felice Circeo, vicino a Latina, non lontano dalla villa in cui viveva l’attrice.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.