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Piero Fassino, noto politico italiano, è tornato a far discutere per le sue recenti dichiarazioni in merito agli stipendi dei politici: quanto guadagna veramente?

Non è vero che i parlamentari italiani ricevono “stipendi d’oro”: è questo il succo del discorso di Piero Fassino, noto politico deputato alla Camera per il Partito Democratico ed ex Sindaco di Torino. Una frase che ha ovviamente fatto scoppiare una grossa polemica (l’ennesima) in merito al tanto discusso tema degli stipendi dei parlamentari nel nostro paese. Un tema d’attualità visto che in parlamento si è discusso in questi giorni della possibilità di un taglio ai vitalizi dei politici nostrani, proposta a cui Fassino si è opposto, definendola “demagogica e populista”. Il deputato piemontese 73enne ha inoltre mostrato, durante il dibattito alla Camera, il cedolino relativo al compenso dell’ultimo mese che gli è stato pagato, e che è uguale per ogni altro deputato: la cifra percepita, ha segnalato Piero Fassino, è di 4.718 euro. “Va bene così? Sì, e dico va bene così” ha concluso il politico.

Parole che ovviamente hanno fatto discutere, dato che secondo i dati Istat relativi al 2023 lo stipendio medio in Italia è pari a 1.700 euro netti al mese, cioè quasi un terzo di quanto percepito dai parlamentari. Di certo, la cifra finale indacata dal deputato del Partito Democratico non è altissima come molti si sarebbero immaginati. Ma resta comunque abbastanza consistente, se paragonata alla media nazionale: il Reddito annuo lordo (Ral) di un parlamentare come Fassino equivale a 125.220 euro, il che significa che chi svolge questo lavoro rientra in una fascia della popolazione (quella che guadagna tra 100.000 e 300.000 euro l’anno) pari appena all’1,1%. Per farsi un’idea più precisa delle grandezze economiche in gioco, la fascia precedente (tra 60.000 e 100.000 euro all’anno) copre solo il 2,7% della popolazione, mentre la maggior parte degli italiani (56%) percepisce in un anno tra i 10.000 e i 35.000 euro.

Piero Fassino indennità

Piero Fassino ha spiegato in aula anche come vengono calcolate le indennità dei parlamentari, ovvero quello che generalmente viene chiamato lo stipendio dei nostri politici più importanti. La somma mensile lorda riportata sul cedolino ammonta a 10.435 euro, che secondo il politico sarebbe “Una buona indennità, ma non uno stipendio d’oro”. Da questi oltre 10.000 eur si scende poi a meno di 5.000 netti a causa di una serie di detrazioni: Irpef, assistenza sanitaria, previdenza dei deputati (che equivale a 1000 euro al mese), addizionali regionali e comunali. La cifra finale che viene effettivamente corrisposta a ogni parlamentare, come specificato da Fassino, è appunto di 4.718 euro.

Come sottolinea l’Agi, però, questa cifra netta è solo parte del reale compenso di un parlamentare. Ad essa vanno aggiunti i benefit relativi all’attività lavorativa, che non sono però possibile da stabilire a propri e per tutti, dato che variano da soggetto a soggetto, in base agli eventuali incarichi svolti nell’ambito della sua attività da parlamentare. Si parla, comunque, di una diaria di 3.500 euro. Piero Fassino ha spiegato che lui, personalmente, devolve 2.500 euro di questa somma al Partito Democratico, per sostenerne le attività politiche e le varie spese (una cosa che fanno molti politici), mentre utilizza i restanti 1.000 euro per coprire varie spese legata al suo lavoro di parlamentare, “come abbonamenti, trasferte e iniziative”.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.