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Lee Sun Kyun, attore coreano noto per il film Premio Oscar Parasite, è morto quest’oggi: quale serie tv ha fatto, e quali sono le cause della morte?

Una tragica notizia ha sconvolto quest’oggi gli appassionati di cinema, e in particolare quelli del mondo asiatico. L’attore sudcoreano Lee Sun Kyun è stato infatti trovato morto quest’oggi, mercoledì 27 dicembre 2023, all’età di soli 48 anni. L’interprete era noto soprattutto per il suo ruolo nel film di Bong Joon Ho Parasite, del 2019, che fu un vero caso cinematografico conquistando prima la Palma d’Oro al Festival di Cannes e poi anche quattro Premi Oscar, tra cui quello al miglior film, mai assegnato prima di allora a una pellicola non in lingua inglese. In Parasite, Lee Sun Kyun interpretava il personaggio di Park Dong-ik, ovvero il proprietario dell’elegante casa in cui i protagonisti si ritrovano a vivere grazie a un abile inganno.

Nata a Seul in Corea del Sud, il 2 marzo 1975, Lee Sun Kyun, si era laureato in arte drammatica nella capitale coreane, per poi iniziare la sua carriera da attore teatrale. Nel 2001 aveva riscosso un discreto successo grazie al ruolo di Brad Majors nella versione coreane del Rocky Horror Picture Show, ma successivamente aveva ottenuto un più ampio successo in ambito nazionale grazie a due ruoli in tv nel 2007: nella serie Hayan Geotab (Behind the White Tower) e poi nella più nota ancora Coffee prince 1 hojeom. La sua rapida ascesa nel mondo della recitazione in Corea del Sud lo portò presto a dedicarsi al cinema, in particolare stringendo un fortunato sodalizio con il regista Hong Sang Soo. La loro prima collaborazione risale al 2008 con il film Bamgwa nat, ma i due hanno poi lavorato nuovamente assieme in Oki’s Movie (2010), Nugu-ui ttal-do anin Hae-won (2013) e soprattutto Uri Sunhi (2013), film premiato con il Pardo d’argento per la miglior regia al Festival di Locarno. Nel 2019, Lee Sun Kyun ha vissuto il suo miglior anno lavorativo, lavorando a diversi film importanti, tra cui appunto Parasite di Bong Joon Ho, ma non solo. Ha infatti avuto un ruolo anche in Lakewood Plaza Turbo di Ryoo Seung Wan.

Nel frattempo, a carriera dell’attore sudcoreano è proseguita con successo anche in televisione, prendendo parte ad altri show molto conosciuti e amati in ambito nazionale e anche all’estero. Nel 2009 ha recitato in 16 episodi della serie Triple, l’anno seguente nelle 20 puntate di Pasta, e poi anche in Golden Time (2012), Miss Korea (2013-2014), accanto a Lee Yeon-hee, Ibeon ju, anaega baram-eul pimnida (2016), Na-ui ajeossi (2018) e Dr. Brain (2021), fortunato thriller fantascientico diretto da Kim Ji Woon e distribuito internazionalmente da Apple Tv+. Contrariamente a ciò che molti potrebbero pensare, però, Lee Sun Kyun non ha mai lavorato nella più nota e acclamata delle serie coreane, Squid Game, distribuita da Netflix.

Lee Sun Kyun attore Parasite causa morte

Non ci sono ancora informazioni sicure sulla causa della morte di Lee Sun Kyun, anche se ci sono ragionevoli motivi per pensare possa aver deciso di togliersi la vita. L’attore coreano è stato trovato senza vita mercoledì 27 dicembre 2023 in un’auto in un parco del centro di Seul, ma il suo manager ha rivelato all’agenzia di stampa Yonhap che Lee Sun Kyun era uscito di casa lasciando un messaggio che sarebbe interpretabile come una confessione della volontà di suicidarsi. Le indagini sulle cause della morte e sulle motivazione dell’eventuale suicidio sono ancora al vaglio della polizia, ma diverse testate stanno segnalando come l’attore fosse coinvolto in un serio scandalo dovuto all’uso di sostanze stupefacenti. L’uso di droga in Corea del Sud è severamente condannato sia dalla legge (si rischiano pene fino a cinque anni di prigione) che dall’opinione pubblica. Lee Sun Kyun aveva risposto alle accuse, che riguardavano quanto avvenuto in un bar di Seul assieme a una donna, dicendo di sapere che stava assumendo sostanze illecite, ma la donna con lui aveva però confessato che di aver utilizzato della droga più volta a casa dell’attore. Lee Sun Kyun aveva quindi replicato di essere oggetto di un ricatto, e i test antidroga che gli erano stati effettuati non avevano trovato tracce delle sostanze incriminate. Lo scandalo aveva però seriamente danneggiato la sua carriera: lo scorso ottobre, l’interprete coreano era stato infatti licenziato dalla serie No Way Out.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.