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Guglielmo Marconi è stato uno degli scienziati più importanti del Novecente, vincitore anche di un premio Nobel: cosa ha scoperto e inventato?

È stato senza alcun dubbio uno degli italiani più famosi e importanti a livello globale nel secolo scorso: Guglielmo Marconi è stato uno scienziato, un inventore e un imprenditore tra i più apprezzati e famosi nei primi decenni del Novecento. Dopo gli inizi in Italia, divenne celebre per il suo lavoro anche fuori dai confini nazionali, trasferendosi a Londra e iniziando una fortunata attività imprenditoriale, depositando numerosi brevetti per le sue invenzioni. Oggi è ricordato nel mondo della scienza soprattutto per la vittoria del Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Il prestigioso riconoscimento svedese gli venne assegnato in concomitanza con il tedesco Carl Ferdinand Braun, grazie agli studi e ai progressi compiuti nell’ambito della tecnologia delle telegrafia senza fili. In poche parole, Guglielmo Marconi scoprì un nuovo sistema di comunicazione che faceva uso delle onde radio per diffondere un segnale, senza doversi affidare ai fili, come fatto fino a quel tempo con il telegrafo. Queste scoperto furono pionieristiche per la realizzazione della radio e, più avanti, anche della televisione. Marconi fu un autodidatta: figlio di un ricco proprietario terriero bolognese, studiò privatamente, appassionandosi alla fisica e iniziando a fare i primi esperimenti con le onde radio quando aveva circa 20 anni, nel 1895. Questo portò rapidamente all’invenzione di un apparecchio chiamato “radiotelegrafo“, che nel 1896 venne presentato al Ministero delle Poste e Telegrafi a Roma, senza però ottenere un riscontro positivo da parte delle autorità italiane. Allora, Marconi decise di trasferirsi in Inghilterra, dove trovò presto un finanziatore per il suo progetto e depositò il brevetto del telegrafo senza fili. Nel 1899 compì un famoso esperimento che mise in comunicazione via radiodue località sui capi opposti del Canale della Manica, e due anni dopo ottenne una fama ancora maggiore attivando una comunicazione radio transatlantica, tra la Cornovaglia e il Canada.

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Guglielmo Marconi perché è l’uomo che ha connesso il mondo

Da qui in avanti, la tecnologia da lui brevettata ebbe una grande fortuna, soprattutto nelle comunicazione nel settore navale. Lo stesso Guglielmo Marconi poté proseguire i suoi esperimenti proprio su una nave-laboratorio, a bordo di un panfilo di sua proprietà chiamato Elettra (nome che poi diede anche a una delle sue figlie, l’unica avuta dalla seconda moglie, Maria Cristina Betti Scali). Lavorò infatti sulle onde elettromagnetiche, in particolare le onde corte e le microonde. Altri suoi esperimenti si concentrarono poi sulla cosiddetta “navigazione cieca“, che servì a sviluppare la tecnologia che venne poi utilizzata per i moderni radar. Possiamo dunque dire che è questo il motivo per cui la fiction di Rai 1 con Stefano Accorsi si è chiamata “l’uomo che connesso il mondo”.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.