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Cosa significa Mascaria termine del dialetto siciliano che da il nome all’omonima fiction di Rai 1 con Manuela Ventura e Pietro Ferracane

Mascaria è il film TV prodotto da Rai Fiction Red Films per la regia di Isabella Leoni, con Fabrizio Ferracane protagonista nei panni di Pietro Ferrara, che nella realtà è l’imprenditore di Caltanissetta Rocco Grieco. In dialetto siciliano il termine mascaria significa letteralmente sporcare con il carbone. Già in epoca moderna il sostantivo e il verbo mascariare, che erano tipici della professione chi lavorava in miniera, in senso lato ha acquisito un’importanza molto più pesante. Da non dimenticare che il termine mascara, trucco utilizzato per dipingere le ciglia, deriva proprio dallo stesso sostantivo che indica sporcarsi con il carbone. Mascaria oggi significa calunnia ed è il termine che ha ispirato il titolo dell’omonima fiction in una puntata andata in onda su Rai 1 con il cast una magistrale interpretazione di Fabrizio Ferracane. Non è solo una questione di mera traduzione da liquidare in poche righe il concetto di infangare un uomo, soprattutto nella storia di Pietro Ferrara assume un significato legato ai metodi che la criminalità organizzata in Sicilia a utilizzato per contrastare la lotta alle mafie. Se nella serie Gomorra abbiamo assistito ad un campionario di violenza e vendette trasversali. Se Romanzo Criminale ha mostrato il lato crudo degli attentati, Mascaria porta gli spettatori a rendersi conto di un modo di vendicarsi molto più subdolo da parte di Cosa Nostra. Nella fiction di Rai 1 con Fortunato Cerlino il boss di turno decide di umiliare il protagonista, di trascinarlo in quel mondo che ha rifiutato, nel modo più temibile all’interno di un piccolo agglomerato come quello della Caltanissetta degli anni Sessanta. A poco a poco e addirittura sfruttando i tempi lunghi della giustizia, la strategia della calunnia ha leso l’onore di un imprenditore trasparente, macchiandolo per sempre nella memoria collettiva. Il vero Pietro Ferrara di Mascaria si è suicidato per l’onta che ha subito, non riuscendo però a sconfiggere il più grande dei mali, la memoria e il dubbio. Anche se post mortem la giustizia lo ha dichiarato innocente, l’imprenditore siciliano interpretato da Fabrizio Ferracane non è riuscito a superare il dubbio instillato negli altri da Cosa Nostra su una possibile reale sua implicazione negli affari criminali della zona. Chi avrebbe potuto mai credere nella sua innocenza contro testimoni così autorevoli? Il metodo della Mascaria come mostrato nell’omonima fiction di Rai 1, non è utilizzato solo in Sicilia dalla mafia.

Mascaria anche in Un Posto al Sole

Nella soap di Rai 3 Un posto al sole durante la storyline dedicata alla camorra che mette le mani sulle case del centro storico si è vista attuare la stessa procedura. È accaduto quando il poliziotto Damiano Renda è stato accusato ingiustamente di aver chiesto il pizzo ad un salumiere. Il Falco era stato punito per le sue indagini sul clan del quartiere e per farlo era stato minacciato un uomo che gestiva una salumeria obbligandolo a mentire e indicare il poliziotto come colui che lo opprimeva e chiedeva ripetutamente il pizzo.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.