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Recentemente abbiamo assistito a una serie di contenuti social e meme molto particolari riguardo la pronuncia esatta del nome di Ivan Perisic. A dispetto di tutti gli altri commentatori, che si sono affidati a una pronuncia all’italiana, Gianni Cerqueti della Rai ha optato per la scelta naturale del cognome, ovvero “Periscic”, venendo spesso ingiustamente deriso dagli internauti ma lodato invece da alcuni colleghi. Quello dell’esterno dell’Inter non è però l’unico nome su cui va fatto un discorso di pronuncia: noi vi proponiamo i principali, sui quali è possibile sbagliare ma evidentemente anche molto probabile!

I nomi dei calciatori più difficili da pronunciare in Serie A

Iniziamo, in ordine alfabetico, con l’Atalanta: l’unico nome che davvero può creare problemi è quello di Hans Hateboer, esterno olandese arrivato quest’anno alla corte di Gasperini per non far rimpiangere (per ora con discreti risultati) Andrea Conti, passato al Milan. Per alcuni niente è da variare ma la pronuncia olandese è quella che prevede la “u” al posto di “oe”, dunque Hatebur. La neopromossa Benevento può vantare Belez per Belec, con il portiere ex Carpi a cui bisogna sostituire dunque l’ultima lettera. Per quanto concerne il Bologna da sempre l’appena tornato Blerim Dzemaili è oggetto di grandissimo dibattito: tra “Dz” e “Dj” alla fine la spunta “Tz”: dunque Tzemaili per quanto concerne la pronuncia tedesco-svizzera, non tenendo conto di quella albanese che modifica prevalentemente l’accento ponendolo sulla prima “i”. Da segnalare anche “Nogy” per Adàm Nagy, spesso invece pronunciato con la “a”. Nel Cagliari la questione principale riguarda Artur Ionita, con il cognome che prende una “z” e perde la “t”. Spinoso anche il caso – che si presta ad ironie – di Joseph Tetteh, centrocampista ghanese il cui cognome si pronuncia come quello del famoso personaggio dei cartoni animati, quindi “Titti”. Meno difficile del previsto invece la pronuncia del nome del giocatore del Chievo, che in effetti andrebbe chiamato Jaroscinski.

Equivoci bianconeri

Nel Crotone l’unico nome che può dare problemi è quello intero del giocatore conosciuto come Simy: Simeon Tochukwu Nwankwo, al quale però basta semplicemente alleggerire le “w”. Per quanto riguarda la Fiorentina, qualcuno cade ancora su Laurini, che alla francese andrebbe chiamato Lorinì. Potrebbe essere materiale di disturbo anche il nuovo arrivato Rafik Zekhnini: basterà però cambiare la “z” con la “s” per portare a casa il risultato. Il caso del Genoa è sicuramente Petar Brlek che però, incredibilmente, non vede variazioni nel suo cognome: come letto, così si pronuncia. In casa Inter l’unico che potrebbe creare problemi in tal senso – escludendo l’ormai arcinoto Perisic – è Zinho Vanheusden. Nato in Belgio, precisamente ad Hasselt, ovvero in una zona in cui si parla una sorta di sottolingua olandese: di conseguenza, la sua pronuncia è Faneusden. I tifosi della Juventus devono invece fare spesso i conti con Mandzukic e Howedes: al primo basta togliere la “z” dal mezzo per aggiungerla alla fine al posto della “c” (dunque Manzukiz), mentre al secondo Basta aggiungere una “u” per arrivare a un armonioso Uvedes.

Napoli affollato

Capitolo Lazio: Filip Djordjevic non subisce sostanziali modifiche, se non per una leggera flessione della “d” iniziale. Nel Milan invece Calhanoglu andrebbe pronunciato togliendo letteralmente la “g”, quindi Calanolu. Molto da dire sul Napoli, invece. Iniziamo subito con una new entry: si è creata molta discussione sulla pronuncia di Machach, nuovo acquisto del Napoli. Tra ironie e cacofonie piuttosto volute ed evidenti, la decisione più giusta sembra quella di pronunciarlo Mascasc. Per anni ha fatto discutere anche Elseid Hysaj: la pronuncia corretta sarebbe Iusai, con “Hy” accorpate appunto in “Iu”. Persino Marek Hamsik ha visto il suo nome pronunciato sempre in maniera sbagliata: Amscik è il modo corretto di chiamarlo. Infine, Zielinski andrebbe chiamato Scelinski. Per la Roma la matassa Dzeko è stata sbrogliata da un po’, mentre ha già mietuto le prime vittime Cengiz Ünder: il suo nome si pronuncerebbe letteralmente Gengisc Undesh. Menzione speciale per Alisson, che tutti continuano ancora a chiamare Allison senza motivo. Anche la pronuncia di Dennis Praet della Sampdoria viene spesso sbagliata: in teoria sarebbe addirittura Prt, con le vocali completamente escluse. Per Dawid Kownacki invece basta seguire quasi totalmente il copione suggerito: Kovnazki.

Torino “simpatico”

Per il Sassuolo l’unico nome davvero problematico è quello di Timo Letschert, che ad una pronuncia letterale però non subisce variazioni. La Spal ha Oikonomou, che al quale fondamentalmente va tolta l’ultima “o”, mentre per Väisänen la “s” è da pronunciare in maniera molto dolce, quasi come fosse avvicinata da una “c”. Il Torino ha sicuramente i due giocatori dai cognomi più divertenti: N’Koulou si pronuncia in maniera uguale mentre Ichazo si pronuncia Ichaso. L’Udinese meriterebbe un capitolo a parte ma in rappresentanza scegliamo Bram Nuytinck (l’unico a cui spesso nemmeno ci si avvicina), che si pronuncia Noutink. Chiudiamo con due giocatori dell’Hellas Verona: l’ex Barcellona Lee Seung-woo è in realtà Lì Song Vu, mentre il sempreverde Thomas Heurtaux si pronuncia Ertò. Pare facile, ma che vitaccia per i commentatori nostrani!

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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