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Tutto può succedere nella vita: diventare dottore, primo ministro e miglior marcatore in un Mondiale. Chiedete ad Oleg Salenko per informazioni.

Il caso di Oleg Salenko è decisamente curioso. Nel calcio c’è modo e modo di avere il classico quarto d’ora di celebrità. Ma lui ebbe la fortuna di riuscirci proprio in un Mondiale, stabilendo quello che è un record a tutt’oggi imbattuto. Tutto avvenne alla Coppa del Mondo a Stati Uniti 1994. Si giocava una – alla vigilia – poco attraente Russia-Camerun nella fase a gironi. E Salenko stese i Leoni Indomabili con ben cinque gol nell’arco di appena 90′. Subito dopo tutta la stampa sportiva mondiale parlò di lui, ad ogni latitudine ed in qualsiasi lingua esistente. Quell’impresa – tra l’altro inutile perché giunse all’ultima partita del girone con la squadra già eliminata – gli valse lo scettro di capocannoniere della manifestazione, con in più un’altra rete segnata nella gara precedente (3-1 subito dalla sorprendente Svezia). Ai Mondiali il buon Oleg, nato il 25 ottobre 1969 a San Pietroburgo (ai tempi chiamata ancora Leningrado) ci arrivò nonostante avesse giocato una partita con la nazionale dell’Ucraina in precedenza. Infatti era russo solo per parte di madre, ma lui si è sempre definito sovietico.

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Oleg Salenko, dopo Usa ’94 più nulla

La sua carriera si divise tra Zenit, Dinamo Kiev, Legrones e Valencia prima di quella breve estate calda. Proprio il Valencia decise di puntare su di lui per la stagione 1994/1995, dopo averlo ingaggiato nel calciomercato invernale ad inizio anno. Ma il rendimento di Salenko alla fine fu modesto. Solo 7 gol in 25 apparizioni, ma sapete con chi doveva sgomitare il nostro russo? Luboslav Penev e Predrag Mijatovic, non certo gli ultimi arrivati. Difatti l’allenatore Carlos Alberto Parreira ben poche volte scelse Oleg, che a fine anno accettò la chiamata dei Rangers Glasgow, complice anche un rapporto deterioratosi con l’ambiente. Anche qui però le cose non andarono meglio, anzi. Il sovietico garantì lo stesso numero di marcature ma giocando anche meno (solo 14 apparizioni, in una squadra che contava anche su Gascoigne, Brian Laudrup e Mark Hatley). A livello di club le cose gli andarono bene solo fino all’esperienza con il Logrones. Dopo Usa ’94 perse la nazionale (8 presenze e 6 gol il suo score definitivo) ed andò a svernare anzitempo in Turchia all’Istanbulspor.

“Il ct era geloso della mia notorietà”

Qui Oleg Salenko trascorse tre stagioni condizionate da un grave infortunio al ginocchio. Provò a rilanciarsi ancora una volta in Spagna, al Cordoba, nel 1999/2000. Ma ormai i giorni migliori erano andati. Dopo aver smesso con il calcio giocato nel 2001 con i polacchi del Pogon Szczecin, iniziò per Salenko una nuova vita nel beach soccer. Assunta la carica di commissario tecnico dell’Ucraina nel 2003, venne esonerato dopo il Mundialito a causa di risultati non entusiasmanti. Eroe non per un’estate, ma per una sola partita, Salenko accusò l’allora ct Oleg Romancev di non dare appositamente spazio a quei calciatori che avrebbero potuto oscurarlo in notorietà. La Russia poi non lo avrebbe più chiamato nonostante la relativamente giovane età a causa dell’infortunio al ginocchio.

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Cosa fa oggi e che fine ha fatto la sua Scarpa d’Oro

Parole che risalgono al 2014 e nelle quali il nostro disse anche che “ogni giorno la gente si ricorda di me per quei famosi 5 gol in una sola partita ai Mondiali”. Ammise anche di essere stato ad un passo dal vendere la sua Scarpa d’Oro vinta ad Usa ’94 per quella impresa. Colpa di alcuni problemi economici, poi superati. Degli sceicchi gli avrebbero offerto mezzo milione di dollari, ma poi non se n’è fatto più niente. Oggi Salenko è membro della federazione calcistica dell’Ucraina. Ogni tanto presta le proprie conoscenze per commentare degli eventi calcistici in televisione ed intanto gestisce un centro benessere a Kiev. Con due matrimoni falliti alle spalle, il tempo libero lo passa tra auto di lusso, passeggiate a cavallo e partite di scacchi. E la sua Scarpa d’Oro si trova esposta nel ristorante dell’Olimpiyskiy Stadium di Kiev.

 

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Foto by @zipcleber #JoseIgnacio y #OlegSalenko #CDLogroñes 🔝🔝

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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