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L’addio era ormai nell’aria, ma mancava ancora l’ufficialità: dopo la vittoria ottenuta contro il Parma, tuttavia, è stato lo stesso De Zerbi a fugare ogni dubbio sul suo futuro.

“Prima della gara di Genova ho comunicato alla società la mia scelta di andare via, perché credo di aver toccato il massimo e magari se arriverà un altro allenatore potrà fare meglio. Dopo tre anni di mia gestione, martellante ed essendo al massimo esigente, parlando con la società, a cui sarò sempre riconoscente, io credo che abbiamo toccato l’apice. Siamo ottavi e possiamo arrivare settimi, che vorrebbe dire scavalcare una corazzata: di più non credo avrei potuto dare. Ho iniziato a considerare le altre squadre quando ho fatto questa valutazione”.

Sono state queste le parole con cui l’ormai ex allenatore del Sassuolo ha annunciato di voler lasciare la squadra che l’ha reso uno degli allenatori più ammirati della Serie A, tanto che già nella scorsa stagione il suo nome era stato accostato ad alcuni dei club più importanti del campionato italiano. Fra tutti, va sicuramente nominato il Napoli, con De Laurentiis che avrebbe voluto inaugurare un nuovo progetto con il tecnico di Brescia.

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De Zerbi: “Ho dato il massimo, di più di così non potrei fare”

Quella che sta per giungere al termine è la terza stagione di De Zerbi sulla panchina neroverde, con cui ha mantenuto una media di 1.35 punti in 118 partite. Una stagione che ha visto un Sassuolo a due facce: la faccia del girone d’andata sembrava presagire un finale di stagione di altissimo livello, mentre la faccia del girone di ritorno ha lasciato l’amaro in bocca ai più. Prevedibilmente, infatti, la squadra di De Zerbi non è riuscita a reggere gli alti ritmi ed è lentamente scivolata in basso, abbandonando qualsiasi velleità europea.

Dopo il 3-1 rifilato al Parma, quindi, l’allenatore di Brescia ha deciso di dire addio, alla ricerca di nuovi stimoli e di un progetto più competitivo. La destinazione? Probabilmente lo Shakhtar Donetsk, che avrebbe già preparato un triennale da 2 milioni di euro all’anno.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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