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Com’era Vladimir Putin da piccolo? Ecco alcune informazioni poco note sul discusso presidente russo e la sua infanzia.

Il presidente russo Vladimir Putin è sempre stato molto geloso della propria vita privata, ma negli anni i media sono riusciti lo stesso a scovare alcune informazioni su di lui e sulla sua vita al di fuori della politica. In particolare grazie ad un libro autobiografico, conosciamo tanti dettagli che sono stati analizzati di recente in un articolo del Mirror, tabloid inglese.

Una delle informazioni più curiose riguarda la sua infanzia a Leningrado, attuale San Pietroburgo, dov’è nato il 7 ottobre 1952. Scopriamo qualcosa di più

L’infanzia di Vladimir Putin

Molte delle poche cose che si sanno sulla sua vita prima di diventare Primo Ministro nel 1999, sono state raccontate da Putin stesso in un libro autobiografico pubblicato nel 2000. L’attuale presidente russo è cresciuto in una kommunalka, un’abitazione plurifamigliare tipica dell’Unione Sovietica degli anni Quaranta e Cinquanta, dove risiedevano le famiglie povere.

Suo padre era un sommergibilista della Marina, e aveva preso parte alla Seconda Guerra Mondiale, mentre sua madre era un’operaia. Prima di Vladimir, la coppia aveva avuto altri due figli, nati negli anni Trenta e quindi molto più vecchi del terzogenito, ma entrambi erano morti: il primo nel giro di pochi mesi dalla nascita, e il secondo durante l’assedio di Leningrado, nei primi anni Quaranta.

Nel libro sopracitato, First Person: An Astonishingly Frank Self-Portrait, Putin ha raccontato la sua infanzia povera, arricchendo la vicenda con alcuni aneddotti sospesi tra realtà e propaganda, in cui mette in evidenza le lezioni che l’infanzia gli ha riservato. Come quando si trovò ad avere a che fare con dei topi (“Capì cosa voleva dire trovarsi alle strette”), o come le risse di strada gli hanno insegnato come comportarsi (“Se la rissa è inevitabile, colpisci per primo.”).

In particolare, Putin ha sempre enfatizzato come da piccolo fosse gracile e spesso vittima di bullismo, cosa che appunto lo costrinse a imparare a difendersi, sviluppando un carattere aggressivo (crescendo, avrebbe iniziato a studiare con successo il judo e a praticare vari sport). Un altra suo biografo, Masha Gessen, ha scritto: “I genitori lavoravano praticamente tutto il giorno. È stato lasciato a se stesso. Usciva in cortile con altri ragazzi, come facevano tutti i bambini”.

Sempre Gessen sostiene che sia cresciuto divenendo molto avido e viziato: “Da adolescente aveva un orologio da polso, qualcosa che suo padre non aveva. Quando hanno vinto un’auto, gliel’hanno regalata”. Questo, secondo l’autore di The Man Without A Face: The Unlikely Rise Of Vladimir Putin, avrebbe alimentato un forte senso di predestinazione e individualismo nel futuro presidente russo.

A 16 anni, infine, Vladimir Putin decise di offrirsi volontario per entrare nei servizi di intelligence. Successivamente si laureò in Giurisprudenza all’Università di Leningrado, per poi andare a lavorare nel KGB.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno