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Che cos’è un papirologo? Ecco alcune informazioni su questo poco noto mestiere e su cosa fa chi svolge questo affascinante quanto delicato compito.

Vi siete mai domandati che cos’è esattamente un papirologo e cosa fa? Bene, ecco in breve una risposta alle vostre domande.

Che cos’è e cosa fa un papirologo

Dal nome, è abbastanza semplice intuire in cosa consiste il lavoro del papirologo: si tratta infatti di un esperto di papirologia, la disciplina che studia i documenti antichi scritti su papiro.

Il papiro è un tipo di materiale per la scrittura estremamente diffuso nel mondo antico, soprattutto in Egitto ma anche nel mondo greco e romano (dove venne poi rimpiazzato dalla pergamena). Si ricavava da una pianta acquatica molto comune nel delta del Nilo, ma anche in altree zone mediterranee, il Cyperus Papyrus.

Tra i suoi vantaggi c’erano quelli di essere molto leggero, facile da piegare e da trasportare, e di colore chiaro, che rendeva quindi più facile scrivere e leggere ciò che c’era sopra. Dall’altro lato, si tratta di un materiale molto deperibile, e quindi poco adatto a resistere alla prova del tempo.

Ecco dove entra in gioco il papirologo, il cui compito principale è quello di trascrivere il contenuto dei papiri, oltre che di occuparsi della loro conservazione e del restauro. In seconda battuta, il lavoro del papirologo consiste anche nella traduzione e nella corretta interpretazione del contenuto di questi manoscritti.

La disciplina è nata alla fine dell’Ottocento, quando gli studiosi rinvennero in Egitto diversi depositi di papiri ben conservati, di cui era quindi possibile praticare uno studio più approfondito. Tra i principali esponenti della papirologia troviamo lo studioso britannico Sir Frederic Kenyon, mentre tra i principali centri di studio e lavoro del papirologo vanno indicati senza dubbio le università di Oxford, Heidelberg, New York – Columbia, Michigan e anche Firenze.

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