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Volevamo solo essere felici, andiamo alla scoperta del significato e del testo della nuova canzone di Francesco Gabbani.

Francesco Gabbani ha fatto il suo ritorno con la canzone Volevamo solo essere felici: scopriamo il significato e il testo del nuovo singolo dell’artista.

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Volevamo solo essere felici: il significato della canzone di Francesco Gabbani

Come si può intuire dal titolo, il tema centrale della canzone è la felicità, la sua ricerca che sta dietro a tutto ciò che facciamo nella vita.

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Volevamo solo essere felici: il testo della canzone di Francesco Gabbani

Questa notte non so dormire
Qualcuno urla dal balcone
Perché ha perso l’amore o il cane
O la sua rivoluzione
Questa notte mi porto in giro
Lungo i portici e le mie strade
Ogni stella è così vicino
L’universo è un monolocale
A quest’ora l’avrai capito
Che la vita può fare male e farti morire all’infinito
Di un dolore occasionale
Ma stanotte è tutto perfetto
Come una formula segreta
Una lampadina fioca
Accesa in fondo a una bottega

Volevamo solo essere felici
Come ridere di niente
Masticare sogni audaci
E fidarci della gente
Solo essere diversi
E buttarci un po’ via
E pigliare il mondo e alzarci
Sì buttarci via, buttarci via

Questa notte sembra un miraggio
Un profumo che dura poco
L’incoscienza che dà il coraggio
Anche di ridere in faccia al vuoto
Questa notte ti porto in giro
Impigliata ai miei pensieri
E tutto sembra così pulito
Come fossimo nati ieri
Ma a quest’ora l’avrai capito
Che non c’era un tempo perfetto
Ora che il tempo ci ha un po’ sbiadito
Come foto dentro un cassetto
Ma stanotte è così leggera
Un vecchio film in prima visione
Una bugia che sembra vera
Potrei giurarlo sul mio nome

Volevamo solo essere felici
Come ridere di niente
Masticare sogni audaci
E fidarci della gente
Solo essere diversi
E buttarci un po’ via
E pigliare il mondo e alzarci
Sì buttarci via, buttarci via

Ma ogni tempo ha le sue regole
Ogni sbaglio ha le sue scuse
La memoria ha le sue pagine
Piene di cancellature
E qualcuno dal balcone
Che ripete ancora non ti ricordi che
Non ti ricordi

Volevamo solo essere felici
Come ridere di niente
Masticare sogni audaci
E fidarci della gente
Solo essere diversi
E buttarci un po’ via
E pigliare il mondo e alzarci
Sì buttarci via, buttarci via

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Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda