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Edith Bruck: ripercorriamo la storia della donna sopravvissuta al campo di concentramento e testimone della shoah.

Edith Bruck sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di venerdì 6 maggio di Oggi è un altro giorno. La donna porterà nel salotto la sua esperienza come testimone e biografa della Shoah: andiamo a ripercorrere la sua vicenda.

Chi è Edith Bruck

Nata a Tiszabercel, in Ungheria, nel maggio 1931, Edith è originaria di una famiglia ebrea e nel 1944, ad appena 13 anni, è stata deportata nel campo di sterminio di Auschwitz e poi è stata trasferita in altri campi similari quali Kaufering, Landsberg, Dachau e Bergen-Bielsen. Da quest’ultimo, nell’aprile 1945, è stata liberata insieme alla sorella, per tornare quindi in Ungheria e sportarsi poi in Cecoslovacchia e in Israele.

Dopo il matrimonio prende il cognome Bruck e nel 1954 di trasferisce a Roma. In Italia inizia la sua carriera da scrittrice, portando la sua preziosa testimonianza della shoah. Nel 1959 scrive Chi ti ama così, scegliendo per esprimersi la lingua italiana perché, a detta della scrittrice, le permette di avere il giusto distacco emotivo per ripercorrere quelle terribili esperienze nei campi di concentramento.

Oltre ai romanzi, la donna ha scritto anche diverse poesie e sceneggiato alcuni film, tra cui ricordiamo Andremo in città, Per odio, per amore e Fotografando Patrizia. Nel 2018, la donna è stata insignita della laurea ad honorem in Informazione, Editoria e Giornalismo dall’Università di Roma Tre. Lo stesso titolo le è stato consegnato un anno dopo dall’Università di Macerata, stavolta in Filologia Moderna.

La voce di Edith Bruck è stata una preziosa fonte di testimonianza per raccontare gli orrori della Shoah, che la donna ha vissuto in prima persona. I suoi scritti sono un vero e proprio patrimonio, persino Papa Francesco nel febbraio 2021 ha voluto incontrarla per ringraziarla del suo prezioso lavoro nel raccontare il dramma dell’Olocausto.

Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda