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A muso duro è un film tv prodotto dalla Rai con Flavio Insinna protagonista, che racconta la storia della nascita delle Paralimpiadi: ma come andarono le cose nella verità?

Arriva su Rai 1, questa sera lunedì 16 maggio 2022 alle 21.25, A muso duro, la nuova fiction della rete pubblica italiana dedicata all’incredibile e affascinante storia del dottor Antonio Maglio, il medico italiano che negli anni Cinquanta ideò le Paralimpiadi. Ma come sono andate veramente le cose? Ecco la storia vera dietro al film.

A muso duro: la vera storia delle Paralimpiadi

Nella verità, Antonio Maglio – il protagonista di A muso duro interpretato da Flavio Insinna – era un medico poco più che 40enne che stava negli anni Cinquanta stava elaborando nuove cure per le persone disabili, in grado di attenuare i problemi psicologici dovuti alla loro condizione. In particolare, Maglio era interessato alle teorie del neurologo Ludwig Guttmann, che nell’immediato dopoguerra aveva deciso di utilizzare lo sport nel recupero dei veterani resi disabili dal conflitto.

Nel 1956, Maglio portò alcuni suoi pazienti a gareggiare ai Giochi Internazional di Stoke Mendeville, una specie di Olimpiadi per atleti in carrozzina, ideate da Guttmann nell’omonima cittadina inglese a partire dal 1948. L’esperienza permise ai due medici di stringere una forte amicizia, e alla fine Maglio convinse Guttmann a spostare l’edizione dei suoi Giochi del 1960 a Roma, sfruttando il fatto che si sarebbero potuti utilizzare alloggi e strutture delle Olimpiadi ufficiali appena concluse.

Durante i Giochi di Roma, Guttmann conobbe poi gli organizzatori delle Olimpiadi estive di Tokyo 1964, e strinse un accordo per spostare i suoi Giochi in Giappone quattro anni dopo. Nel 1968, il governo messicano non diede il permesse per disputare i tornei per disabili a Città del Messico, sede del torneo olimpico ufficiale, e così la competizione fu ospitata da Israele, per l’occasione dei vent’anni dalla nascita dello Stato. Dal 1972, i Giochi di Guttmann tornarono a disputarsi nella città sede olimpica, e dal 1976 iniziarono ad essere ammessi anche atleti con disabilità diverse dalla paraplegia.

Nel corso degli anni Ottanta, infine, venne finalmente ufficializzata dal denominazione Paralimpiadi, usata tutt’oggi per i vecchi Giochi di Stoke Mendeville, e si istituzionalizzò l’organizzazione nella sede olimpica a una settimana dalla fine del torneo principale.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno