Chi è Don Camillo nella realtà: la storia vera

Luca Incoronato
31/05/2022

Chi è Don Camillo nella realtà: la storia vera

Don Camillo è nato dalla penna di Giovanni Guareschi. Il personaggio interpretato da Fernandel è al centro dei suoi racconti. Ma c’è una storia vera?

Cosa c’è di vero in Don Camillo e Peppone? Il celebre personaggio interpretato da Fernandel è mai esistito? Ecco tutto quello che dovreste sapere, al di là dell’origine romanzesca dell’amatissimo prete, nemico e amico giurato di Peppone.

Don Camillo storia vera

La saga di Don Camillo e Peppone è stata creata dallo scrittore e giornalista Giovanni Guareschi, che ha racchiuso le storie dei due in alcune celebri raccolte. Sappiamo però che Don Camillo è esistito davvero. Una figura nella vita reale ha infatti ispirato il combattivo prete. Alberto Guareschi, figlio dell’autore, ha infatti spiegato tempo fa al Resto del Carlino come suo padre non facesse affatto mistero della reale fonte dei suoi scritti. Se le avventure erano inventate di sana pianta, alla base c’erano persone in carne e ossa.

Nello specifico, stando alle parole di Vitorio Pallotti, che ha riportato le dichiarazioni dell’autore in una datata intervista del 1956, Don Camillo si ispira alla figura del sacerdote Don Torricelli, realmente esistito nella Bassa. Peppone sarebbe invece tratto dalla figura dell’onesto socialista Giovanni Faraboli, che organizzò le prime cooperative operaie a Fontanelle. Due personalità forti, che sapevano farsi ascoltare dalle masse, lasciando permeare i propri concetti e ideali. Guareschi si è limitato, per modo di dire, a idealizzare e attualizzare i due, trasformandoli nel sacerdote e sindacalista che tutti ancora adorano.

Vi è però anche un’altra versione e forse sono veritiere entrambe. Nulla vieta che lo scrittore abbia mescolato elementi caratteriali di più persone per creare i suoi personaggi. L’altro “sospettato” d’essere alla base di Don Camillo è Don Michele Silvani, parroco di Coenzo per 51 anni, a partire dal 1941.

Secondo il figlio di Guareschi, però, la vera fonte d’ispirazione del sacerdote sarebbe l’arciprete di Marore Don Lamberto Torricelli, come detto in precedenza. Questi gli diede lezioni di latino e in quell’occasione avrebbe colto l’attenzione di suo padre.

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