L’Ora – Inchiostro contro piombo è la nuova serie storica di Canale 5, con Claudio Santamaria: che fine ha fatto il suo personaggio Antonio Nicastro?
Va in onda a partire da questa sera, mercoledì 8 giugno, la nuova serie di Canale 5 L’Ora – Inchiostro contro piombo, che vanta come protagonista Claudio Santamaria (Romanzo criminale, Diaz, Lo chiamavano Jeeg Robot).
Il suo ruolo è ovviamente quello del protagonista, ovvero Antonio Nicastro, giornalista che arriva da Roma a Palermo per dirigere il quotidiano L’Ora, in crisi di vendite, e che lo ridefinirà come giornale schierato nella lotta contro la mafia. Ma chi era in realtà Antonio Nicastro, e che fine ha fatto?
L’Ora – Inchiostro contro piombo: che fine ha fatto Antonio Nicastro
Prima di tutto occorre dire che Antonio Nicastro è un personaggio di fantasia, creato appositamente per la serie L’Ora – Inchiostro contro piombo. La fiction di Canale 5, però, trae spunto dal libro Nostra Signora della Necessità di Giuseppe Sottile (2006), che racconta fatti realmente avvenuti. Così, appare chiaro che il personaggio di Antonio Nicastro sia fortemente ispirato da quello di Vittorio Nisticò.
Nisticò era un giornalista calabrese di famiglia benestante, nato nel 1919 e che aveva studiato all’Università di Roma laureandosi in lettere. Avvicinatosi al Partito Comunista nell’immediato dopoguerra, divenne giornalista per il quotidiano romano del partito, Paese Sera, dopo aver mosso i primi passi a La voce di Bari.
Nel 1954, quando l’editore di Paese Sera Amerigo Terenzi acquistò L’Ora, venne trasferito a Palermo per dirigere la testata, e fu protagonista della sua rinascita, rivoluzionandone lo stile grafico e giornalistico, e avviando una serie di inchieste sulla mafia siciliana.
Rimase a dirigere il quotidiano fino al 1975, quando venne richiamato a Roma ad affiancare Arrigo Benedetti alla direzione di Paese Sera. La dissoluzione del Partito Comunista post-caduta del Muro di Berlino segnò la fine del quotidiano romano, che chiuderà nel 1994, due anni dopo la chiusura de L’Ora. Nisticò è rimasto a vivere a Roma, fino alla morte avvenuta il 7 gennaio 2009, all’età di 89 anni.