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Addio ad Angelo Guglielmi, critico letterario e dirigente televisivo, noto soprattutto per il suo eccellente lavoro a Rai 3. Scopriamo chi era e com’è morto.

Si è spento nella notte dell’11 luglio 2022 a Roma Angelo Guglielmi, una delle figure di riferimento della televisione italiana, celebre per il suo periodo da direttore di Rai 3 tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta,caratterizato da un forte rinnovamento dell’offerta della terza rete pubblica.

Angelo Guglielmi: chi era

Nato il 2 aprile 1929 ad Arona, in Piemonte, Angelo Guglielmi si era laureato in Lettere nel 1951 a Bologna, e successivamente era andato a lavorare come insegnante in alcune scuole del Ferrarese. Nel 1954 vinse il concorso pubblico, entrando a lavorare in Rai, e nel frattempo iniziò anche l’attività di giornalista e critico letterario sulla carta stampata, scrivendo su Paese Sera e il Corriere della Sera.

Teorico dell’avanguardia letteraria italiana, nei primi anni Sessanta diede vita al collettivo Gruppo 63, assieme a Edoardo Sanguinetti e Umberto Eco, facendone uno dei punti focali del dibattito letterario nell’Italia dell’epoca, proponendo uno stile sperimentale e di rottura con la tradizoone dell’epoca.

Dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai 1, creando programmi di discreto successo come Bontà loro, con Maurizio Costanzo. Ma Angelo Guglielmi è ricordato per lavoro svolto in seguito, dal 1987 al 1994, come direttore di Rai 3: in poco tempo, riuscì a rilanciare una rete di scarsissimo successo donandole una chiara identità, attraverso programmi innovativi come Telefono giallo, Samarcanda, Un giorno in Pretura, La TV delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Quelli che il calcio, Tunnel e altri ancora.

Successivamente era poi stato, fino al 2001, presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce, e tra il 2004 e il 2009 aveva anche fatto l’assessore alla cultura per il Comune di Bologna durante la giunta Cofferati. Negli ultimi anni, curava un blog su Il Fatto Quotidiano.

Angelo Guglielmi: il legame con Donatella Raffai

Nel corso del suo fortunato periodo a Rai 3, Angelo Guglielmi lanciò numerosi nuovi volti della tv italiana, come Michele Santoro, Corrado Augias, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Franca Leosini, Giuliano Ferrara e Daniele Luttazzi. Una delle personalità a cui il suo nome è più legato, però, è Donatella Raffai.

Raffai era stata un’attrice in giovanissima età, poi aveva lavorato nelle pubbliche relazioni del settore discografico e infine, nel 1971, era entrata in Rai come conduttrice di vari programmi radiofonici. Guglielmi la scoprì così, e alla fine degli anni Ottanta la volle in tv a Rai 3, facendola lavorare come conduttrice in programmi come Telefono Giallo (nel quale si alternò brevemente a Corrado Augias), Filò, Posto pubblico nel verde e Camice bianco.

Il vero successo però arrivò a partire dal 1989, quando Guglielmi la mise alla conduzione di un programma tutto nuovo, Chi l’ha visto?, del cui successo Donatella Raffai divenne un elemento chiave, arrivando a vincere un Telegatto nel 1990 come Personaggio televisivo femminile dell’anno.

Raffai è morta l’8 febbraio 2022 a 78 anni, dopo una lunga malattia. In quell’occasione, Angelo Guglielmi la ricordò dicendo: “Donatella era bravissima, un’autentica fuoriclasse e aveva fatto di Chi l’ha visto? una macchina di ascolti fragorosa”.

Angelo Guglielmi: le cause della morte

Angelo Guglielmi si è spento a Roma nella notte dell’11 luglio 2022, all’età di 93 anni. Al momento, non sono state comunicate le cause della morte, anche se molto probabilmente connesse all’età avanzata del critico e giornalista aronese.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno