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Takeaway è l’ultimo film di Libero De Rienzo, morto prematuramente il 15 luglio 2021. Dietro la pellicola si nasconde una storia vera?

Giunto in sala il 20 gennaio 2022, Takeaway è una storia dura, che racconta le vicende di Maria, guardando a una disciplina sportiva raramente trattata dal cinema o dalla televisione italiana: la marcia. La protagonista è Carlotta Antonelli ma è impossibile non concentrare parte dell’attenzione sul personaggio di Johnny, interpretato da Libero De Rienzo, che a questo film ha offerto la sua ultima prova d’attore.

Takeaway trama e cast

Ambientato nel 2008, Takeaway costringe lo spettatore a calarsi nell’atmosfera iniziale della grande crisi finanziaria che ha colpito il mondo, a partire dagli Stati Uniti. Maria, interpretata da Carlotta Antonelli, è una marciatrice. Un’atleta che rappresenta il grande orgoglio di suo padre, che ha il volto di Paolo Calabresi. L’uomo non vorrebbe altro che vedere sua figlia coronare il suo sogno di gloria. Ben più scettica, invece, sua madre, interpretata da Anna Ferruzzo.

Aleggia il timore che colpisce ogni sportivo professionista: se stessi gettando via i miei anni migliori? Per assicurarsi che Maria possa trionfare, il suo compagno Johnny, che ha il doppio dei suoi anni, ha il frigorifero colmo di boccette. Ha aiutato in passato tanti giovani con sostanze illegali, avendo un passato da preparatore atletico, ed è pronto a fare lo stesso con lei.

Il suo passato torna però a tormentarlo. Tom, personaggio di Primo Reggiani, è alla ricerca di Johnny per fargliela pagare, ritenendolo responsabile del fatto che il doping abbia distrutto la sua carriera e salute. Tutto cambierà, però, quando lui e Maria daranno inizio a una relazione. I dubbi di lei aumentano, così come la tensione inevitabile in un mondo così competitivo, in cui la speranza rischia di annegare dinanzi a un solo fallimento.

Takeaway Libero De Rienzo ultimo film

Takeaway storia vera

Takeaway è una storia vera? La sceneggiatura si basa su fatti reali? La risposta ha delle sfumature, come spiegato dal regista Renzo Carbonara. Non si può dire che la trama sia totalmente frutto di fantasia, affatto. Intervistato da Cinematografo, ha raccontato d’aver voluto proporre una vicenda che fosse il sunto di frammenti di differenti esperienze di cui ha letto: “Sono andato alla ricerca delle radici del problema. Il doping è anche una metafora del nostro modo di essere, di quell’umanità che è pronta a tutto pur di ottenere un risultato senza pensarci su troppo”.

Il tema del doping viene trattato poco e spesso male. Si mira a demonizzarlo, perché poi si è chiamati a fare i conti con la critica e l’impatto su parte del pubblico, quello perbenista. Takeaway vuole invece andare a fondo. Sfruttando fatti di cronaca, guardati non solo attraverso i titoli di giornale ma studiati nel dettaglio, Carbonara ha offerto un quadro completo. Cosa accade nella mente di un’atleta. Cosa spinge a mettere a rischio tutto, salute e percorso?

“Il film intende focalizzare il dibattito su questo fenomeno, attraverso delicatezza e umanità. Ci si concentra sui rapporti umani, sulle storie e le motivazioni che sono dietro tutto questo. Lo schema è spesso comune per molti atleti e giovani che si avvicinano allo sport. Volevo capire le origini, i moventi, così come gli effetti psicologici che seguono”.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro