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Mia e il leone bianco è un film drammatico del 2018 che racconta la vita i Mia, che vive in Sudafrica con la sua famiglia e un allevamento di leoni.

Mia è una ragazza diversa da tutti gli altri. Vive in Suafrica con i suoi genitori, John e Alice, in un mondo separato da tutto e tutti. Dopo un duro contrasto con dei cacciatori, i due sono riusciti a creare un vero e proprio paradiso per il re della savana, avviando un allevamento di leoni. La giovane figlia si sente molto sola ma tutto cambia grazie a Charlie, un cucciolo di leone bianco con il quale legherà incredibilmente. Una vicenda che ha dell’incredibile ma, per quanto possa sembrare assurdo, Mia e il leone bianco è tratto da una storia vera. Il regista Gilles de Maistre non ha inventato nulla, ma ha di certo romanzato i fatti e cambiato un po’ di elementi.

Mia e il leone bianco storia vera

La storia vera di Mia e il leone bianco è quella di Kevin Richardson. Questi è uno zoologo che ha supervisionato le riprese del film, monitorando attentamente le interazioni tra attori e leoni. Queste maestose creature sono note per essere predatori letali e feroci. Nelle giuste condizioni possono però sviluppare una notevole empatia con l’uomo. Per quanto in una riserva li si possa vedere come dei grandi gattoni affettuosi, occorre non dimenticare come si tratti di animali con un forte istinto.

Kevin Richardson ha anche consigliato di prolungare la produzione, lasciando che il tempo trascorresse, così da far crescere l’attrice protagonista e il leone scelto, lasciandoli legare. Sfida accettata e riprese che sono durate ben 3 anni. Quando si parla di questo famoso zoologo, lo si fa usando il suo soprannome: l’uomo che sussurrava ai leoni. A soli 16 anni conobbe Stan Schmidt, dando inizio alla sua carriera da comportamentalista.

Iscritto all’università, seguendo zoologia, si è ritirato dopo soli due anni, chiedendosi come trasformare la sua passione e l’amore per gli animali in un lavoro. Ha iniziato a seguire dei corsi di fisiologia e anatomia, divenendo un fisiologo dell’esercizio. A 23 anni si è preso cura di due cuccioli di leone di 6 mesi: Tau e Napoleon. Erano presso il Lion Park, vicino la sua casa nella periferia di Johannesburg. Dopo anni, Kevin Richardson gioca ancora con loro, ormai adulti.

Ha oggi un’ampia struttura e i suoi video sono virali sul web. Ha realizzato svariati documentari, così da tenere aperta l’attività. Nel tempo ha interagito con molti altri animali, come pantere nere, leopardi e iene. Il Lion Park è di 2000 acri ed è stato sfruttato come set del film White Lion nel 2010. Un vero santuario, a volte aperto per delle visite, che nel 2015 ha cambiato location. È oggi nella Welgedacht Private Game Reserve, vicino Pretoria.

 

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“Un leone non è un tuo possesso. È un essere senziente e occorre prestare attenzione a lui, sviluppando un legame profondo, come in una normale relazione. Ci si rende conto del pericolo, ovviamente, quando si lavora con animali di questo calibro. Ho valutato aspetti positivi e negativi e i pro superano di gran lunga i contro”.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro