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“Tutto per mio figlio”, la trama nel dettaglio del film in prima serata racconta una storia drammatica con Giuseppe Zeno protagonista principale

Un nuovo appuntamento in prima serata con per Rai 1 che porta i telespettatori a “vivere” a stretto contatto la realtà del racket e della criminalità organizzata, nella sua sfaccettatura più subdola. “Tutto per mio figlio” è una di quelle storie come tante accadono nel nostro Paese; una vita dedita al lavoro da parte di un onesto cittadino e scombussolata dalla malavita e dal pizzo. Vediamo, però, la trama di Tutto per mio figlio. Il protagonista è Raffaele Acampora, interpretato da Giuseppe Zeno, un allevatore di conigli che ha un bancone al mercato; sposato con quattro figli, vive in un territorio dove la criminalità organizzata la fa da padrone. Il primogenito, Peppino, ha 14 anni, adolescenza piena ed inizia il suo approccio con il mondo esterno, alla ricerca della sua strada per un futuro. Il lavoro di Raffaele è di fatto la prosecuzione di quello di suo padre e decisamente molto duro. Sveglia all’alba e via a percorrere anche decine di chilometri per poter vendere gli animali da lui allevati.

Tutto per mio figlio: una storia vera

La trama di “Tutto per mio figlio” è isprata ad una storia vera che continua in questo modo. Raffaele, però, al pari dei suoi colleghi, è vittima della criminalità, che – come purtroppo accade ancora ai giorni nostri – impone il pizzo. Una piaga sociale che ancora oggi è una delle principali fonti di guadagno del racket e delle organizzazioni malavitose. Raffaele, però, raggiunge il limite di sopportazione e decide di ribellarsi alla camorra ed al pizzo. E così dà il via ad un sindacato e riesce anche i suoi colleghi ad iscriversi. Ha una grande forza d’animo, la volontà di ribellarsi alla camorra e collabora sia con la magistratura che con la polizia; fornisce loro tutti i nomi dell’organizzazione, li denuncia, ed i dettagli su come si svolgeva il “lavoro” della criminalità. E’ ben cosciente dell’altissimo rischio che corre ma lui, anche per regalare un futuro migliore ai suoi figli, non si fa intimorire e prosegue la sua battaglia, nonostante ci sia grande preoccupazione da parte della sua famiglia. La camorra, manco a dirlo, si attiva per imporgli l’alt, dapprima attraverso offerte di ogni tipo, poi con intimidazioni e minacce. Raffaele, però, ha preso un impegno anche con i suoi colleghi del sindacato e non torna indietro, anzi. La pomessa di difendere gli interessi di tutti lo spinge a proseguire sulla sua strada, fino alla morte, avvenuta per mano proprio della camorra in un agguato. Una storia di coraggio e ribellione alla criminalità da parte di una persona comune, di un imprenditore il cui senso di giustizia era davvero altissimo.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno