Papa Emerito è l’appellativo di Joseph Ratzinger morto oggi a 95 anni. Spieghiamo bene cosa significa
È un termine che non si sente spesso se non negli ultimi anni, e non è un caso: Papa Emerito è l’appellativo dato a Joseph Ratzinger, in precedenza conosciuto come Papa Benedetto XVI. Ovviamente alla luce della sua morte oggi a 95 anni ci si chiede il significato di Emerito e perché è stato scelto questo aggettivo. C’entra l’epoca romana. Il cardinale tedesco, divenuto il 265° Papa della storia della Chiesa Cattolica Romana nel 2005, decise inaspettatamente di dimettersi dalla carica nel febbraio 2013, dopo quasi otto anni di pontificato, aprendo a una situazione piuttosto insolita.
Con la successiva elezione di Jorge Bergoglio a Papa, col nome di Francesco, ci si ritrovò infatti ad avere due persone che avevano ricevuto la nomina a Sommo Pontefice contemporaneamente in vita, anche se uno aveva formalmente rinunciato al soglio pontificio. Così si è deciso di dare a Ratzinger un nuovo titolo, fino a quel momento mai utilizzato e che suscitò (e continua a suscitare, per certi versi) non poche discussioni: quello di Papa Emerito. Ma la storia è ovviamente più complessa e intricata riguardo al significato.
Papa Emerito: la scelta di Ratzinger
La scelta di Ratzinger è nota, gli avvenimenti e le circostanze che hanno portato alla formulazione del termine sono stati spiegati sopra, e a essi c’è poco da aggiungere. Va però tenuto conto che Papa Emerito non esisteva in precedenza ed è dunque stato creato appositamente per Ratzinger. Non si è trattato in assoluto della prima volta che due Papi eletti sono esistiti contemporaneamente: nel III secolo, per esempio (ma poi anche in seguito, fino alla fine del XV secolo), una fazione della Chiesa Cattolica elesse Ippolito in opposizione al Papa in carica Callisto I, ma si tratto di violazione delle procedure, e il secondo pontefice venne ritenuto illegittimo e chiamato spregiativamente Antipapa.
La situazione di Ratzinger è chiaramente diversa, dato che lui stesso si è dimesso e quindi non si considerava più Papa. Ma la carica pontificia è da intendersi a vita, per cui una volta nominato Papa lo si rimane fino alla morte, pur se non più in carica. L’aggiunta del termine “Emerito” all’appellativo diventa così fondamentale: è ripreso dal latino emeritus, che a sua volta deriva dal verbo emereri, cioè in italiano “ben meritare”, ma anche “finire il proprio servizio”. Dunque spiegato il significato del perché Ratzinger è stato chiamato Emerito: era considerato emerito, nell’Antica Roma, il soldato che aveva terminato il servizio militare ed era quindi stato congedato.
Ratzinger non è stato il primo Papa a rinunciare alla carica nella storia, ma è stato il primo a farlo in virtù del canone 332 del Codice di diritto canonico, redatto solo nel 1983, che però non prevedeva che gli venisse attribuito il nome di Papa Emerito. Semplicemente, nel diritto canonico (canone 185, per essere precisi) si dice che nella sua situazione gli “può essere conferito il titolo di emerito”. La diatriba sorta in seguito tra i giuristi di diritto canonico (detti canonisti) era quindi dovuta a cosa anteporre a “emerito”: inizialmente si era pensato di chiamarlo Vescovo Emerito, ma poi emerse l’idea di utilizzare Papa Emerito.
Quest’ultimo termine aveva ricevuto critiche perché, di fatto, di Papa ne può esistere uno soltanto; per cui il Papa che rinuncia alla carica non è più tale, ma rimane vescovo. L’opposizione a questa lettura è arrivata da un eminente teologo, Stefano Violi, secondo cui Ratzinger non aveva rinunciato al titolo di Papa, ma solo al suo esercizio “diretto e attivo”. A diramare definitivamente la diatriba ci pensò nel 2014 il nuovo Papa eletto, Francesco: “Penso che il Papa Emerito non sia un’eccezione, ma dopo tanti secoli questo è il primo emerito. Io penso che “Papa Emerito” sia già un’istituzione, e credo che Papa Benedetto XVI abbia fatto questo gesto che, di fatto, istituisce i Papi Emeriti“.