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Il film La rapina del secondo è tratto da una storia vera, uno dei colpi più incredibili mai fatti: che fine ha fatto l’ideatore Fernando Araujo

La rapina del secolo è un film 2020 che narra le vicende di sei persone che compiono uno dei furti più incredibili mai fatti. Ovviamente chiunque abbia visto la pellicola si è domandato se nella realtà sia mai avvenuta una rapina così eclatante dato che già con La casa di carta si è toccato questo argomento. Proprio l’uscita del telefilm Netflix ha creato un ampio dibattito in Argentina e ha portato ad una denuncia e ad un lungo processo in tribunale. Quello che è certo è che La rapina del secolo è tratto da una storia vera ed è la pellicola che ripercorre con maggiore accuratezza quanto accaduto il 13 gennaio 2006. In quella giornata sei rapinatori armati sono entrati nella filiale del Banco Río nella città di Acassuso a Buenos Aires. 300 poliziotti hanno circondato l’ufficio e gli assalitori hanno preso 23 ostaggi. Dopo diverse ore di trattative, gli agenti hanno fatto irruzione nella banca e trovato gli ostaggi (che non avevano subito alcun danno) e le armi utilizzate nella rapina (che non erano nemmeno reali). Ma dei ladri non c’era traccia né dei 19 milioni di dollari spariti , come per magia, da 147 cassette di sicurezza. Questa è la storia vera che ha ispirato il film La rapina del secolo diretto da Ariel Winograd e interpretato tra gli altri da Diego Peretti e Guillermo Francella.

Ci saranno persone che troveranno molte somiglianze tra La rapina del secolo e La Casa di Carta ma c’è un elemento che spiazza. Tra coloro che hanno collaborato alla realizzazione del film c’è Fernando Araujo, colui che ha ideato nella realtà la rapina e che ha deciso di denunciare i creatori del famoso telefilm perché ha affermato che gli era stato rubato tutto. In numerose interviste ha spiegato che in tantissimi film e telefilm ci sono sempre esperti in ogni campo, l’informatico, l’esperto di esplosivi, quello che sa tutto di casseforti. In realtà la squadra de La rapina del secolo era composta dalle persone più normali, che non erano specialisti con ruoli che venivano assegnati in base ad un particolare talento. Lo stesso regista della pellicola ha spiegato che è stato fondamentale avere come sceneggiatore uno dei veri autori di quella rapina che ne è stata la mente. Lo stesso Fernando Araujo ha confessato di non essere uno specialista, ma di aver avuto questa idea originale di rapina, che nessuno aveva mai avuto prima, e da lì ha messo insieme la squadra di persone di cui aveva bisogno. Oltre ai membri della banda, il film dà molta importanza al negoziatore che ha partecipato alla rapina. Infatti come consulenti del film non c’è solo Fernando Araujo, ma anche l’autentico negoziatore, Miguel Sileo. Grazie a lui è stato possibile scoprire molte cose che non si sapevano sulla rapina.

La rapina del secolo: che fine ha fatto Fernando Araujo

Dei 19 milioni di dollari che i ladri hanno rubato (alcune fonti indicano che la cifra arriva fino a 25 milioni di dollari), la polizia ha recuperato appena 1 milione. Ovviamente c’è grande curiosità nel sapere che fine ha fatto Fernando Araujo creatore de La rapina del secolo. Nel 2003 si era preso un anno sabbatico per concentrarsi esclusivamente sulle arti marziali e aveva anche un piccolo studio che utilizzava per scrivere un libro. Dopo un po’ però iniziò presto a contemplare l’idea di rapinare una banca. Fernando ha ammesso candidamente nella produzione di non avere nulla contro il sistema del capitalismo – voleva solo “un piccolo pezzo di torta”. Crede sinceramente che i bambini e l’arte siano le uniche due trascendenze della morte, motivo per cui desiderava veramente esplorare quest’ultima attraverso tutte le abilità necessarie per eseguire un furto diverso da qualsiasi altro. Da qui è nato il Progetto Donatello, che prende il nome dalle Tartarughe Ninja perché sono verdi come l’erba che fuma, sono professionisti delle arti marziali e vivono sottoterra (precisamente il posto in cui lo ha portato il piano di Fernando per La rapina del secolo).

Il protagonista del film La rapina del secolo iniziò così nella realtà a utilizzare i suoi fondi, la formazione educativa in ingegneria elettrica e altre risorse per capire le complessità del suo progetto, trovando ovviamente dei complici. Diverse volte è stato ad un passo da rinunciare a tutto ma poi ci è riuscito e quando è riuscito nell’impresa ha anche lasciato un bigliettino con scritto “In un quartiere di ricchi, senza armi né rancori, sono solo soldi, non amore”. Dal far credere ai funzionari di aver circondato un gruppo in preda al panico fino alle zattere gonfiabili per la fuga nel canale sotterraneo, ogni aspetto del metodo di Fernando Araujo ha funzionato alla perfezione. Sfortunatamente, però, una volta che la moglie di un membro della rapina ha iniziato a confessare alla polizia quanto accaduto, sapeva che non si poteva fare nulla e quindi ha iniziato a prepararsi per il procedimento legale mentre era ancora nascosto. Alla fine Fernando Araujo che ha ispirato il film La rapina del secolo è stato condannato a 14 anni nel 2010 ma ha scontato solo un anno e mezzo in carcere prima di essere rilasciato. Da quel momento continua ad insegnare arti marziali in una palestra locale nella sua provincia natale di Buenos Aires, ma è anche uno sceneggiatore e produttore che contribuisce a progetti ispirati a La rapina del secolo.