Marc Almond, icona della musica pop degli anni Ottanta, ha avuto una vita complicata, ed è anche sopravvissuto a un incidente che ha avuto serie ripercussioni.
Marc Almond (vero nome Peter Mark Sinclair Almond) è stato uno dei grandi nomi della musica pop degli anni Ottanta, in particolare per il suo ruolo nel duo synth pop Soft Cell, di cui è stato la voce tra il 1980 e il 1984, e poi dalla reunion del 2003 a oggi. Nato nel 1957 a Southport, nel Regno Unito, divenne un’icona nella prima metà degli anni Ottanta, sebbene con i Soft Cell abbia inciso solamente due album. Il loro stile era un pop moderno ed elettronico, con testi che arrivavano a trattare anche temi all’epoca ritenuti borderline, come l’omicidio, il sesso estremo, le droghe, la prostituzione e il travestitismo. Oltre a questo, Marc Almond divenne all’epoca una vera e propria icona gay internazionale, proseguendo poi la sua carriera da solita con ottimo profitto, collaborando con artisti come Siouxsie Sioux, Jimmy Somerville, John Cale, Nick Cave e i Current 93. La sua vita è però anche stata segnata da un grave incidente, che lo ha colpito nel 2004, quando aveva 47 anni, e solo un anno dopo la reunion con il suo socio David Ball. Marc Almond rimase infatti gravemente ferito in un incidente motociclistico avvenuto a Londra, vicino alla cattedrale di St. Paul: l’ex cantante dei Soft Cell fu a rischio di vita, e passò due settimane in coma. Aveva riportato diversi traumi e fratture, tra cui uno serio alla testa, e poté salvarsi solo grazie a due interventi chirurgici. Le sue condizioni migliorarono e e nel novembre 2004 poté lasciare l’ospedale, iniziando una lunga riabilitazione, che gli permise di tornare relativamente presto in studio di registrazione.
Marc Almond oggi
L’anno successivo dopo un importante percorso riabilitativo, Marc Almond rivelò al Mirror di non ricordarsi nulla dell’incidente che gli era quasi costato la vita, e per la prima volta ha raccontato i gravi postumi di quanto accaduto. Il cantante raccontò che gli erano venuti i capelli bianchi ed era divenuto balbuziente: “Quand’ero un ragazzino avevo una terribile balbuzie. Adesso mi è tornata peggio di allora, suppongo per il fatto che quando è successo l’incidente mi sono messo a tremare in modo spaventoso”. Ma tutto questo non gli ha impedito di tornare a lavorare e a cantare, procedendo a un graduale rientro sulle scene. “Appena sono stato in grado, ho pensato che non avrei dovuto sprecare del tempo; dovevo tornare in studio, tornare sul palco” ha dichiarato in tv nel 2010, poco prima del suo primo concerto dall’incidente. “Adesso mi sento meglio di quanto non mi sia mai sentito. Mi sento ringiovanito e la mia creatività è tornata”. Oggi Marc Almond ha 65 anni, e continua a creare musica e fare concerti, anche assieme al fedele socio David Ball, partner nei Soft Cell. Nel 2017 è stato addirittura insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, per il suo contributo artistico e musicale. Il suo ultimo album si intitola Chaos And A Dancing Star, ed è uscito nel 2020.