Skip to main content

Thomas Edison è stato uno dei più noti scienziati di tutti i tempi, e a lui è dedicato anche un film con Benedict Cumberbatch. Ma chi era nella realtà?

È uno dei nomi a cui tutti pensano, quando si parla di geniali scienziati e inventori: Thomas Edison è stato uno degli indiscussi protagonisti della storia contemporanea del mondo, con oltre 1.000 brevetti registrati in carriera. E a lui è dedicato anche il film Edison – L’uomo che illuminò il mondo, diretto nel 2017 dallo statunitense Alfonso Gomez-Rejon e con Benedict Cumberbatch nella parte del protagonista. Il film si concentra sull’avvincente storia dell’invenzione della lampadina a incandescenza, ovvero il primo prototipo delle lampadine elettriche tutt’oggi in uso. In particolare, la trama del film racconta quella che è stata definita come la ‘guerra delle correnti’, e infatti il titolo originale dell’opera è proprio The Current War.

Con questo termine ci si riferisce a una competizione commerciale avvenuta alla fine dell’Ottocento. In quel periodo, l’uso dell’elettricità come forma di alimentazione delle macchine era in espansione, ed Edison fu il primo, nel 1880 a sviluppare un brevetto per sfruttarla anche ai fini dell’illuminazione delle città. Tuttavia la crescita della domanda mise in evidenza alcuni limiti della General Electric, la compagnai di Thomas Edison, soprattutto riguardo i costi e la dissipazione dell’energia nel trasporto su lunghe distanze. Nel 1886 sul mercato arrivò il ricco imprenditore George Westinghouse (interpretato nel film da Michael Shannon), che prometteva di risolvere il problema sfruttato un tipo di tecnologia diverso dalla corrente continua di Edison. Westinghouse si affidava infatti alle scoperte sulla cosiddetta corrente alternata fatte da due scienziati europei, Nikola Tesla e Galileo Ferraris (nel film è presente il solo Tesla, che viveva negli Stati Uniti, ed è interpretato da Nicholas Hoult).

Quella che ne nacque fu una battaglia commerciale tra Edison e Westinghouse, ma ancora di più una vera e propria guerra mediatica tra i due rispettivi inventori, Edison e Tesla.Nel 1893, la Fiera Mondiale di Chicago decise di affidare l’illuminazione dell’evento a Westinghouse, che aveva presentato un preventivo di gran lunga inferiore a quello della General Electric. Questo evento sancì la vittoria della corrente alternata su quella continua, come si vede anche nel film L’uomo che illuminò il mondo. La pellicola si conclude con Edison che si getta su una nuova invenzione per rilanciare il suo nome, ovvero il kinetoscopio, pioniere del cinema, ma in realtà anche questo progetto non ebbe grande successo. Solo tre anni dopo la presentazione della sua invenzione, in Francia i fratelli Lumiere realizzarono il primo cinematografo, che rispetto al kinetoscopio puntava sulla proiezione e non sulla fruizione monoculare: questo sarebbe stato il vero inizio del cinema.

Thomas Edison sedia elettrica: la verità

In tutto questo, Thomas Edison è stato anche l’inventore della sedia elettrica, nota soprattutto per un utilizzo molto poco edificante negli Stati Uniti: è infatti stata uno dei metodi più diffusi per eseguire le condanne a morte nel paese fino agli Ottanta. In realtà, l’idea era stata di un dentista di Buffalo, Alfred Southwick, che ne aveva parlato a un suo paziente senatore, che successivamente l’aveva proposta al governatore dello Stato di New York David Hill nel 1885. Due anni dopo, mentre si discuteva su un metodo ‘più umano’ per eseguire una condanna a morte, Hill si ricordò dell’idea di Southwick, e ne commissionò la realizzazione pratica a Thomas Edison.

Lo scienziato, però, decise che la sedia elettrica poteva rivelarsi uno strumento eccezionale per screditare la corrente alternata e il suo avversario Westinghouse, mostrando come la sua corrente (a dispetto di quella continua) potesse uccidere degli esseri umani. Edison fece delle sperimentazioni della sua nuova invenzione, uccidendo alcune cavie animali, ma non ne ricavò alcun vantaggio come abbiamo visto. Se non che la sua sedia elettrica convinse il governo della validità del progetto, e nel 1888 lo Stato di New York ne autorizzò l’utilizzo nelle condanne a morte. In seguito, Edison fece una grande campagna per convincere altri stati americani a fare ricorso alla sua invenzione per eseguire le pene capitali, incontrando un ampio successo.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.