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Il Filo Nascosto è un film del 2017 con Daniel Day-Lewis e Lesley Manville. Tratto da una storia vera, il regista si è ispirato a stilisti reali

Per il film Il Filo Nascosto l’attore Daniel Day-Lewis ha imparato a cucire e ha trascorso un anno a farlo, assorbendosi nell’arte tradizionale della sartoria sotto la tutela del costumista del New York City Ballet, Marc Happel. Le lezioni sono terminate con la creazione di un abito del maestro couturier Cristóbal Balenciaga, realizzato interamente a mano. Solo quando l’abito fu finito, un tubino in flanella di lana grigia e foderato di seta lilla, l’attore poté iniziare le riprese e interpretare il ruolo di Reynolds Woodcock, il meticoloso couturier britannico al centro. Proprio per questo fin dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, in tanti hanno pensato che Il filo nascosto fosse una storia vera ed in parte è proprio così. Il regista ha rivelato di aver iniziato a interessarsi attivamente al mondo della moda quando ha iniziato a conoscere meglio lo stilista spagnolo Cristóbal Balenciaga e in particolare venne attratto dal fatto che fu consumato dal suo lavoro e che solo l’amore poteva rompere questo modo di vivere. Nella realtà Woodcock, e il suo atelier House of Woodcock, sono di fantasia ma comunque appare chiaro come per il protagonista si sia ispirato proprio allo stilista Balenciaga.

Infatti la tendenza di Woodcock a drappeggiare i suoi capi evoca lo stile unico di Balenciaga stesso, la cui abilità nel tagliare e cucire ha portato a nuove forme complesse che hanno inaugurato una nuova era di eccessi – e la cui eredità può ancora essere percepita. Lui, come Woodcock, era notoriamente risoluto. Così è stato anche Charles James, il designer anglo-americano che è ricordato per aver portato la couture negli Stati Uniti, un uomo con una fiducia senza compromessi nelle proprie capacità che si è infiltrata in modo tossico nel modo in cui trattava coloro che lo circondavano. I suoi abiti erano, come li considerava Salvador Dalí, “sculture morbide”, viscerali e poetiche, ma il suo temperamento era forse troppo per l’età in cui visse e lavorò. Oltre a Balenciaga in realtà per capire se Il filo nascosto è una storia vera si devono considerare tre figure che si possono scorgere nel protagonista.

Il filo nascosto gli stilisti nella realtà

Sia il regista che l’attore di Il filo nascosto sono diventati ossessionati dal mondo della moda ed appare evidente ai critici che nel personaggio principale Reynolds Woodcock ci sono alcuni elementi che rimandano anche a tre stilisti britannici la cui influenza. Il primo è Hardy Amies, un autoproclamato snob cresciuto da un background modesto per arrivare a vestire la regina Elisabetta II per quasi quattro decenni. È ricordato soprattutto per la sua sartoria e lavorò alla maniera dei suoi contemporanei parigini, Christian Dior e Hubert de Givenchy. Nel film Il filo nascosto, la scena in cui Woodcock prende parte a un servizio fotografico con Alma ha una sorprendente somiglianza con le fotografie di Hardy Amies e della modella Fiona Campbell-Walter, scattate nel 1953. Il secondo stilista che ha ispirato Il filo nascosto è Norman Hartnell: nato a Streatham da un commerciante di vini, era anche uno dei preferiti della principessa Margaret. Anche Reynolds Woodcock ha un legame reale, realizzando un abito per una principessa belga senza nome – l’editto per quell’abito era che doveva essere realizzato con il minor numero di cuciture, il segno senza tempo di un grande stilista. Terzo e ultimo stilista è Edward Molyneaux, disegnatore di una volta per la rivista londinese Smart Set, i cui disegni di donne hanno attirato l’attenzione di una certa Lady Duff-Gordon, la famosa couturier e donna dell’alta società che lavorava sotto il nome di Lucile (e in seguito cadde in disgrazia dopo aver corrotto i membri della scialuppa di salvataggio per salire sulla prima barca quando era tra i sopravvissuti del Titanic ). Il suo stile era più semplice di quello dei suoi contemporanei e anche in questo caso ci sono molte somiglianze con il protagonista di Il filo nascosto.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web