Skip to main content

Marcello De Angelis è al centro delle polemiche per le sue frasi sulla strae di Bologna, per il suo ruolo politico e per il suo controverso passato

Stanno facendo ancora discutere, nonostante le scuse, le parole di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna. Il 2 agosto scorso si sono ricordati i 43 anni dall’esplosione di una bomba nella stazione ferroviaria della città emiliana, che causò 85 morti e 200 feriti. I responsabili della strage, secondo quanto appurato da un lungo processo, sono stati tre terroristi del gruppo terrorista neofascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari, ma da tempo la destra italiana sostiene che la verità sia un’altra e che questi non sarebbero i veri colpevoli. A quel proposito, nei giorni scorsi De Angelis ha scritto su Facebook di essere sicuro che i tre terroristi non siano responsbaili della strage di Bologna, sollevando molte polemiche, alle quali ha inizialmente risposto difendendo le proprie parole: “Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”. Nella giornata di ieri, lunedì 7 agosto, ha poi fatto un passo indietro, scusandosi.

La polemica resta viva, dato che Marcello De Angelis ha comunque deciso di non dimettersi dalla sua carica di responsabile della comunicazione istituzionale per la Regione Lazio, nominato dalla giunta di Francesco Rocca, indipendente di destra eletto lo scorso marzo. Ma a far discutere  anche l’ambiguo passato di De Angelis, che ha sua volta ha avuto forti legami coj il terrorismo di estrema destra. Nato a Roma nel 1960, negli anni Settanta è entrato per un breve periodo nel Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (un partito di estrema destra), per poi passare a Lotta Studentesca, un altro movimento giovanile di destra più radicale del FdG. Nel 1978, da Lotta Studentesca è nato il gruppo terroristico neofascista Terza Posizione, di cui Marcello De Angelis è stato un membro assieme al fratello Nanni (il quale è poi morto in carcere nel 1980).

Dopo la strage di Bologna del 1980, Terza Posizione è stata messa al bando, e De Angelis scappa, assieme ad altri componenti del gruppo, nel Regno Unito. Lì viene arrestato ma non estradato in Italia, scontando invece alcuni mesi di prigione nel territorio britannico. Solo nel 1989 è tornato in Italia, costituendosi e venendo condannato a 5 anni e sei mesi di prigione per associazione sovversiva e banda armata, ma tornando in libertà già nel 1992. Una volta scarcerato, inizia l’attività giornalistica, lavorando e dirigendo piccole pubblicazioni di destra (La spina nel fianco, L’Italia Settimanale, Area), e nel 2004 pubblica anche un libro autobiografico, Otto anni in Area di rigore. Tra il 2011 e il 2014 è stato direttore del quotidiano Secolo d’Italia, e ha collaborato con Libero e Il Tempo.

Marcello De Angelis in politica

Contemporaneamente, fin dagli anni Novanta Marcello De Angelis ha riallacciato i legami con la politica, entrando nel 1995 nel partito Alleanza Nazionale. Nel 2006 è stato eletto senatore nella circoscrizione dell’Abruzzo proprio con AN, per poi entrare nel Popolo delle Libertà, con cui nel 2008 è stato eletto invece alla Camera dei Deputati, sempre in Abruzzo. Nel 2013 si è ripresentato alle elezioni, ma senza venire rieletto. Da allora è ufficialmente fuori dalla politica, ma nel frattempo è divenuto uno stretto collaboratore di Francesco Rocca, dal 2017 presidente della Croce Rossa. Rocca lo ha scelto inizialmente come responsabile cultura, eventi e pubblicazioni della Croce Rossa e come suo portavoce personale, e dopo l’elezione a presidente della Regione Lazio, nel marzo 2023, Marcello De Angelis è stato messa a gestire la comunicazione istituzionale.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.