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Sleepers è film diretto da Barry Levinson nel 1996 ispirato ad una storia vera. Nella realtà le indagini sulle presunte violenze del prete hanno fatto scalpore

Sleepers è un thriller poliziesco diretto da Barry Levinson, con un cast di stelle tra cui Robert De Niro, Dustin Hoffman e Brad Pitt. Uscito nel 1996 è basato sull’omonimo libro di Lorenzo Carcaterra pubblicato un anno prima. Il film inizia con un narratore che dice: “Questa è una storia vera sull’amicizia che corre più profonda del sangue”. Chi visto Sleepers sa che ci sono alcune scene di forte impatto e ancora oggi molti si chiedono se questo sia effettivamente basato sulla verità. Secondo l’autore, Sleepers è tratto da una storia vera basata sulla sua infanzia ma da anni si discute molto sul fatto se sia realmente così dato che mancano prove tangibili che possano attestare quanto riferito da Lorenzo Carcaterra. Il film parla di quattro uomini che si fanno giustizia da soli dopo aver subito cose orrende e ritrae un sistema andato a rotoli. In un’intervista l’autore del libro che ha ispirato il film Sleepers ha ribadito che è una storia e che sono stati cambiati nomi, date e luoghi, inoltre ha rivelato che le istituzioni hanno sollevato domande alle quali si è sempre rifiutato di rispondere. Sul suo sito ufficiale Lorenzo Carcaterra ha sempre ribadito la veridicità dei fatti che hanno dato vita al film con Robert De Niro e Brad Pitt spiegando soprattutto che si tratta della sua storia ma lasciando comunque agli spettatori la scelta di crederci o meno. Il libro che ha ispirato Sleepers è stato pubblicato come saggistica dalla casa editrice Ballantine Books e ha subito suscitato polemiche per il racconto di quattro adolescenti che sono stati rinchiusi in un brutale riformatorio e si sono vendicati dei loro aguzzini. La Chiesa e Scuola del Sacro Cuore di Gesù di New York, frequentata da Carcaterra, ha contestato fortemente la storia e i preti hanno espresso indignazione per le affermazioni dell’autore e l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha dichiarato che non esistono documenti relativi a un caso come quello descritto nel libro.

Sleepers storia vera: le parole dell’autore e l’indagine

In un’intervista alla rivista Time, Carcaterra ha ammesso che numerosi dettagli erano fittizi spiegando che per motivi di privacy era necessario cambiare tutto a cominciare dai nomi, ma anche le persone, i luoghi e le date per non parlare dell’aspetto. L’obiettivo era proprio far apparire in modo diverso chi veniva rappresentato nel film e anzi si ritiene orgoglioso del fatto che ci sia riuscito perché è giusto coì. Anche il regista ha parlato del caso dietro la storia vera del film Sleepers spiegando che le sue conversazioni con l’autore sul libro lo hanno convinto della sua accuratezza, infatti ogni volta che faceva domande all’autore lui era in grado di dare numerose informazioni da utilizzare nella sceneggiatura della pellicola. Per Levinson, colui dietro la macchina da presa di Sleepers, il libro ha senso, è credibile e quindi è una storia vera. Alla base della sua certezza c’è anche un aspetto che in tanti hanno valutato per darsi una risposta sul film Sleepers ed è la scelta da parte dell’autore di voler parlare delle proprie violenze subite da guardie carcerarie. Secondo il regista non ci sarebbe alcun motivo di scrivere e raccontare un’esperienza del genere se non si è davvero provata. Il film afferma nei titoli di coda che la storia presentata nel libro di Carcaterra è vera, nonostante alcuni nomi, date e periodi siano stati alterati. La gravità della situazione ha suscitato ulteriori indagini dopo la pubblicazione del libro. Le autorità competenti hanno affermato di non aver scoperto alcun collegamento tra gli eventi del libro e le prigioni di New York, né di aver scoperto alcuna prova di una procedura come quella descritta nella storia.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web