Skip to main content

Matteo Messina Denaro: chi era il noto boss di Cosa Nostra, deceduto quest’oggi? Ecco la sua biografia, la malattia e la causa della morte del boss della mafia.

È morto oggi Matteo Messina Denaro, l’ultimo celebre capo di Cosa Nostra: si è spento, all’età di 61 anni, presso l’ospedale dell’Aquila, dove era ricoverato dallo scorso 8 agosto. In quell’occasione, l’ex boss della mafia siciliana era stato trasferito nella struttura ospedaliera dopo l’aggravamento delle sue condizioni di salute, e ricoverato in una cella del reparto per detenuti, dove era stato posto sotto la sorveglianza a vista di decine di agenti delle forze dell’ordine.

Ultimo dei grandi latitanti di Cosa Nostra, era nato a Castelvetrano, vicino Trapani, il 26 aprile 1962. Dopo essere emerso negli anni Ottanta come capo del mandamento di Catelvetrano, alleato con i Corleonesi nella guerra di mafia di quel periodo, divenne una delle figure principali di Cosa Nostra accanto ad altrettanto noti boss come Totò Riina e Bernardo Provenzano. Nel luglio del 1992 fu tra gli esecutori materiali dell’omicidio di Vincenzo Milazzo, capo della cosca di Alcamo. Quando iniziarono gli arresti dei boss, che segnarono la fine del periodo stragista della mafia siciliana, Matteo Messina Denaro iniziò la sua lunga latitanza, durata dall’estate del 1993 fino al gennaio 2023.

Nel 1999 subì una condanna all’ergastolo in contumacia per l’omicidio di Giuseppe Montalto, un agente della polizia penitenziaria, avvenuto nel 1995. Un anno dopo arrivò un secondo ergastolo in contumacia, stavolta per gli attentati dinamitardi del 1993 a Firenze, Roma e Milano, e poi, nello stesso anno, un altra condanna di questo tipo nel maxiprocesso Omega. Il quarto ergastolo è stato emesso nel 2003 nel processo Arca, mentre il quinto lo ha ricevuto, anche stavolta in contumacia, nel 2012, per il sequestro e l’uccisione di Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia. Nel 2020 è toccato al sesto ergastolo, per il ruolo avuto nelle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Il settimo, invece, è anche l’unico ricevuto non contumacia, in quanto avvenuto a luglio 2023, dopo il suo arresto, sempre per Capaci e Via D’Amelio.

Matteo Messina Denaro è stato arrestato dopo quasi 30 anni di latitanza il 16 gennaio 2023, nei pressi di una clinica privata di Palermo, dove si recava, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, per effettuare la chemioterapia a causa della sua grave malattia. Il boss malavitoso trapanese aveva una figlia, avuta dalla compagna Franca Alagna, di nome Lorenza, nata nel dicembre 1996. La ragazza ha preso il nome della amdre, non avendo mai conosciuto il padre, all’epoca già latitante, ma sul letto di morte del padre ha deciso di assumerne alla fine il cognome. Matteo Messina Denaro aveva anche altre figlie, nato da ulteriori rapporti.

Matteo Messina Denaro malattia

Matteo Messina Denaro era da tempo afflitto da un tumore al colon al IV stadio, e per le cure delle ultime settimane era stato sottoposto alla terapia del dolore e all’alimentazione parentale. Come riportato dal personale medico dell’ospedale dell’Aquila che lo stava curando, alternava momenti di lucidità, in cui appariva anche in buono stato di salute, a momenti di grande debolezza. A inizio settembre, il boss di Cosa Nostra sarebbe anche entrato in coma, secondo alcune fonti giornalistiche, a causa del dosaggio dei farmaci, per poi riprendersi presto dopo una riformulazione delle terapie.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.