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Chi è Matteo Alviti giornalista della Rai in collegamento da Israele dove ha rischiato la vita e già inviato di guerra in Ucraina

Matteo Alviti è l’inviato di guerra Rai che interviene in collegamento da Israele e che in tanti già conoscono perché presente come giornalista anche come corrispondente per la TV di Stato nel conflitto tra Ucraina e Russia. Matteo Alviti è nato il 28 marzo 1976 e ha 47 anni di età: è diventato giornalista professionista nel 2011, iscritto all’Ordine del Lazio come è facile consultare online sull’Albo ufficiale. L’inviato di guerra Rai è di origini romane e il suo curriculum, grazie anche alla conoscenza di numerose lingue straniere, è sempre stato inventato sugli esseri. Dopo una bella gavetta e esperienze lavorative a Berlino, Perugia e Roma, il telegiornalista ha lavorato per l’Ansa. Oggi il cronista fa parte della redazione del Tg1: è stato corrispondente dalla Germania e dopo essere stato per poi si un anno in Ucraina, Matteo Alviti si è spostato in Israele, precisamente a Gerusalemme. In Terra Santa è l’inviato principale della Rai, dove quotidianamente racconta cosa succede nel conflitto tra Israele e Palestina. Proprio durante i giorni complicati che si stanno vivendo nel paese, si è ritrovato nel bel mezzo di un attentato di Hamas insieme ai colleghi Maurizio Calaiò, operatore, e Saheea Dirbas, addetta alla post produzione. Già durante l’esperienza berlinese, il giornalista ha raccontato come corrispondente Rai la famosa strage dei mercatini di Natale a Berlino, quando un tir ha travolto la folla nella Capitale tedesca nel 2016.  Per quanto riguarda la vita privata di Matteo Alviti è noto che sia sposato. Sua moglie è la collega giornalista freelance Ilaria Ravarino. La coppia ha un figlio, Noè, nato nel 2020 e che ora ha 3 anni.

Matteo Alviti in Israele

Durante il collegamento con il Tg1 del 10 ottobre, Matteo Alviti ha dichiarato di aver rischiato la vita perché durante le riprese è arrivato un attacco con i razzi per opera di Hamas. Auto ed effetti personali sono andati distrutti e lo stesso cronista stava quasi per essere colpito. Tutto è accaduto a causa della scelta dei fondamentalisti arabi di voler cercare di colpire l’hotel dove alloggiava parte della stampa internazionale, fare fuori chi si è trasferito in Israele con il ruolo di inviato di guerra per documentare il nuovo scoppio del conflitto tra Israele e Palestina. Il video del collegamento è diventato virale perché l’attacco è arrivato in diretta, mentre il giornalista stava facendo il punto della situazione da Ashkelon. Alviti è riuscito a parlare solo una manciata di secondi quando l’operatore ha dovuto staccare le immagini e intimargli di scappare per salvarsi letteralmente la vita. Non solo inviato di guerra, Matteo Alviti è stato in prima linea anche durante la pandemia. Un dettaglio che sottolinea come il mondo abbia vissuto un periodo simile ad un conflitto ma con un nemico invisibile.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno