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Non esiste nella realtà il personaggio di Greta Scarano, Teresa Capogrossi, avvocato della fiction Circeo su Rai 1. È però ispirata a lei

Su Rai 1 è andata in onda Circeo, la serie diretta da Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Il gioiellino, Suburra – La serie) e ideata da Flaminia Gressi, ispirata al tragico fatto di cronaca del massacro del Circeo, avvenuto alla fine di settembre del 1975 a San Felice Circeo, nel Lazio. La serie conta 6 episodi, che verranno trasmessi da Rai 1 in prima serata in tre diverse puntate al martedì sera, a partire dal 14 novembre 2023. Prodotta da Rai Fiction assieme a Cattleya, Vis e Paramount+, Circeo è stata originariamente trasmessa sulla piattaforma di streaming di Paramount tra il 15 e il 29 settembre del 2022, e arriva ora in chiaro per tutti sulla rete nazionale. La storia del massacro del Circeo è raccontata dal punto di vista di Teresa Capogrossi, il personaggio interpretato dalla 37enne attrice romana Greta Scarano (Suburra, Speravo de morì prima, Nuovo Olimpo), che rappresenta l’avvocata dell’unica sopravvissuta Donatella Colasanti, interpretata invece dalla 23enne Ambrosia Caldarelli (Attenti al gorilla, Vivi e lascia vivere). Il personaggio di Teresa Capogrossi non esiste nella realtà, ma è stato creato per esigenze narrative appositamente per la serie. Greta Scarano ha spiegato in alcune interviste che il suo personaggio non è solo l’avvocata della vittima sopravvissuta al massacro, ma rappresenta per estensione tutte le femministe che all’epoca presero a cuore il caso del Circeo e si batterono per l’ergastolo ai tre colpevoli. Il caso del massacro del Circeo scosse infatti l’opinione pubblica italiana, in un periodo in cui il movimento femminista era in grade crescita nel nostro paese: diverse associazione femministe decisero di costituirsi parte civile nel processo, e presenziarono alle udienze per sostenere Donatella Colasanti. Nella relatà dei fatti, l’avvocata della ragazza sorpavvissuta fu Tina Lagostena Bassi, milanese classe 1926, che all’epoca del processo aveva dunque 49 anni. Laureatasi in legge a Genova, aveva aperto uno studio legale assieme al marito nel capoluogo ligure, che era poi stato trasferito a Roma nel 1973, quando aveva iniziato a lavorare anche all’ufficio riforme del Ministero di Grazia e Giustizia. Sostenitrice dei diritti delle donne, Lagostena Bassi divenne molto nota grazie al processo del Circeo, e successivamente anche per il famoso processo per stupro del 1978 in cui difendeva la vittima, che venne straordinariamente trasmesso in tv dalla Rai. Nel 1994 entrò poi in politica, venendo eletta deputata nelle fila del partito Forza Italia, restando in carica fino al 1996. Nel 1997 sceneggiò per la Rai la miniserie L’avvocato delle donne, tratta da un suo libro omonimo, in cui era interpretata da Mariangela Melato. Tra il 1998 e il 2008 è stata giudice d’arbitrato nel programma Mediaset Forum. Tina Lagostena Bassi è morta a Roma il 4 marzo 2008, all’età di 81 anni.

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Circeo Rai 1 storia vera

Guglielmo Poggi è Angelo Izzo in Circeo

Il 29 settembre 1975 due ragazze romane d’estrazione popolare, la 17enne studentessa Donatella Colasanti e la 19enne barista Rosaria Lopez, seguivano due ragazzi di buona famiglia conosciuti pochi giorni prima, Angelo Izzo e Gianni Guido, alla villa di un loro amico, Andrea Ghira, a San Felice Circeo, vicino a Latina. Dopo aver rifiutato le avances sessuali dei tre ragazzi, Colasanti e Lopez venivano da loro minacciate con una pistola e sequestrate nella villa del Circeo per un giorno e una notte. I tre aguzzini le drogarono, le picchiarono e le stuprarono, e infine uccisero Rosaria Lopez annegandola nella vasca da bagno. Donatella Colasanti riuscì a sopravvivere fingendosi morta; venne dunque caricata nel bagagliaio di una Fiat 127 bianca assieme al cadavere dell’amica, quindi l’auto venne abbandonata dai tre ragazzi in viale Pola a Roma, nel quartiere Trieste. Poco prima delle 23.00 del 30 settembre, un metronotte chiamò i Carabinieri, segnalando dei rumori che provenivano dal bagagliaio della vettura: gli agenti liberarono così Donatella Colasanti, ferita e in stato di shock. Izzo e Guido vennero arrestato poco dopo grazie alla testimonianza della ragazza, mentre Ghira si rese latitante. I primi due vennero infine condannati all’ergastolo, pena che poi venne ridotta per Guido a 30 anni, ma la loro storia carceraria è stata molto controversa. Entrambi sono riusciti a evadere separatamente, per essere poi ripresi, e Izzo è anche riuscito, durante un periodo di semilibertà nel 2005, a uccidere altre due donne, venendo poi nuovamente condannato all’ergastolo. Sempre nel 2005 si è scoperto che Andrea ghira era morto a Melilla, in Nordafrica, nel 1994 a causa di un’overdose, dopo essere entrato sotto falso nome nella Legione Straniera spagnola. Nel 2009, Guido è tornato libero, dopo aver scontato tutta la sua pena. Donatella Colasanti, l’unica sopravvissuta del massacro del Circeo, è morta a 47 anni nel 2005 a causa di un tumore al seno.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.