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L’edizione di Sanremo 2024 porta una novità che in tanti non conoscono e che ha avuto impatto sui voti finali della classifica

La differenza di classifiche tra quelle stilate dalla sala stampa al completo e quelle della seconda e terza serata di Sanremo 2024 hanno lasciato il segno su come funziona il calcolo del voto prima della finale di questa edizione della kermesse musicale. Era diventato ormai un classico scaricare, per i fan di uno o dell’altro cantante giudicato in una posizione troppo bassa, la responsabilità di questo abominio sul voto della giuria demoscopica. Che poi chi è questa giuria demoscopica? Chi si nasconde? Sono ormai 50 anni che tre generazioni di italiani si chiedono ogni anno il significato di questo particolare organo deputato a Sanremo. Si tratta, semplicemente, di una giuria composta da 300 persone, tutti abituali fruitrici di musica ma non critici musicali. L’anno scorso, per esempio, queste persone si erano espresse attraverso un’applicazione gestita da un’azienda specializzata. Essenzialmente, la giuria demoscopica è una via di mezzo tra quella degli esperti e quella del pubblico, in grado di fornire un quadro abbastanza esaustivo e statistico dell’opinione pubblica informata. Spesso questa giuria veniva confusa con quella più generale del pubblico, sebbene fosse composta da persone appositamente selezionate. Il fatto che rischiasse di esserne considerata un doppione è probabilmente stato uno dei motivi della sua soppressione. Infatti a Sanremo 2024 non c’è più la giuria demoscopica per il motivo appena citato. Avete letto bene, se per voi il quinto posto di Loredana Bertè nella seconda serata del Festival e la particolare classifica della terza con quinto Mr Rain, quarto Il Tre, terzo Alessandra Amoroso e secondo Ghali non rispecchia quanto ascoltato non è colpa della giuria demoscopica.

Nel regolamento di Sanremo 2024 si è però voluto mantenere la suddivisione in tre diversi meccanismi di voto, sostituendo questi 300 giurati anonimi con altro. Il rinnovamento del regolamento di voto di Sanremo 2024 ha portato a una sua riformulazione, avvicinandola maggiormente a quella dei critici. È nata infatti la giuria delle radio, che adesso hanno dunque un loro specifico ruolo decisionale autonomo, mentre fino all’anno scorso la critica radiofonica era mescolata a quella della televisione, del web e della Sala Stampa. Questa decisione dimostra anche un’evoluzione di prospettiva da parte del Festival di Sanremo, sempre più improntato alla ricerca delle hit discografiche.

Voti Sanremo 2024 con chi prendersela se il vostro cantante non vince

Amadeus e Fiorello

Non a caso, nel presentare il nuovo regolamento Amadeus aveva lasciato qualche indizio riguardo il motivo dell’introduzione di questa nuova giuria. Il direttore artistico e conduttore della kermesse ligure ha infatti rivelato che, per prima cosa, secondo lui le canzoni devono funzionare alla radio, per essere dei veri successi. Riconoscendo questo ruolo centrale alle emittenti radiofoniche, da cui è anche partita la sua carriera prima di approdare in tv, Amadeus ha pensato di destinare loro una sezione apposita. La giuria delle radio si affianca dunque a quella della critica (composta da 150 rappresentanti accreditati dei media) e a quella del pubblico (attraverso il televoto). Questo nuovo organismo sarà composto dai rappresentanti di oltre 100 emittenti, selezionate sia tra le più note a livello nazionale sia tra quelle influenti a livello locale, per assicurare un voto a Sanremo 2024 il più rappresentativo possibile dell’intera realtà di categoria. In conclusione se il risultato del voto di seconda e terza serata vi è sembrato ingiusto ora sapete con chi prendervela. Il risultato dipende per il 50% dalle radio accreditate e per il 50% dal televoto. Per quanto riguarda la finale invece il meccanismo di voto è totalmente differente: prima solo il televoto sommato ai risultati delle serate precedenti, successivamente i primi cinque saranno rivalutati azzerando i voti precedenti. Nell’ultima e definitiva votazione il 33% è di radio e sala stampa e il 34% del televoto.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.