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Nella fiction Mameli in risalto il ruolo di Nino Bixio interpretato dall’attore Amedeo Gullà: la sua vera identità e il legame con Mameli nella realtà

Non so se sono un discendente di Nino Bixio (il mio cognome era originariamente Caffarelli) ma so che il personaggio interpretato nella fiction Mameli da Antonio Gullà è sicuramente interessante. Come potrete vedere tutti si sono concentrati sulla figura di Goffredo Mameli, quindi noi per non essere banali e approfondire ulteriormente il prodotto Rai, abbiamo deciso di puntare sull’amico del protagonista interpretato da Riccardo De Rinaldis Santorelli. Nino Bixio nella realtà nacque a Genova, capoluogo ligure in quel tempo in fermento per far nascere un Italia indipendente, senza padroni. La data di nascita all’anagrafe è 2 ottobre 1821, aveva sette fratelli e i suoi genitori erano Tommaso e Colomba Caffarelli. Fronte lavoro sembra che la sua famiglia, come molti in una città con un porto importante, fosse stata per secoli legata al lavoro in mare. Così fu per un giovanissimo Nino Bixio, espulso da scuola per avere lanciato un oggetto contro un professore. Dopo aver fatto il mozzo durante un lungo viaggio in America del Sud, inizia la sua vita da Picaro. Il personaggio interpretato nella fiction Rai Mameli da Antonio Gullá a Genova torna povero, senza un tetto dove vivere da solo e in preda alla disperazione si diede all’alcol, finanziandosi con piccoli furti. D’altronde il senso di ribellione che fu in realtà la sua fortuna per cambiare volto, ad una vita grama quanto l’Italia dell’epoca, lo avevano spinto ad allontanarsi dalla famiglia. L’amico di Mameli fu costretto dal papà, la madre morì giovane, a far parte della Marina Militare sarda. Scelta vincente per l’amico di Mameli che ebbe la possibilità a bordo di studiare, viaggiare e respirare profumo di patria e disciplina. Tra le avventure più note di Nino Bixio nella realtà, e tagliate in Mameli, figurano il rapimento e le torture in Sumatra dopo aver rifiutato la circoncisione.

Si salvò perché venne pagato il riscatto e riuscì a vedere gli Stati Uniti d’America. Visitò Philadelphia e la New York di metà Ottocento che sembrava ai mariani della Marina Militare Sarda una sorta di Eden della cultura, dell’indipendenza. Qui finalmente arriva la parte della vita di Nino Bixio che serve alla fiction Rai Mameli per divulgare la storia dell’Inno che sognò l’Italia. Ormai stufo di imbarcarsi il personaggio interpretato da Antonio Gullà scappa dal fratello Alessandro a Parigi, grazie a lui conosce Giuseppe Mazzini. Per chi non lo sapesse (storia moderna alle medie ed elementari diciamo la verità sono un vago ricordo sono passati troppi anni) è uno dei primi teorizzatori dell’Unità d’Italia. Prima fa parte della Carboneria, società segreta con fini di rivoluzione politica, poi fonda la Giovine Italia con l’obiettivo di unificare la Nazione insieme ai compagni patrioti trasformandola in una Repubblica. Iniziando a frequentare Mazzini, Nino Bixio incontra Mameli nel 1847 a Genova durante una riunione carbonara. Iniziarono insieme ad uscire allo scoperto come rivoluzionari, esponendo la bandiera e soprattutto convincendo il Re sabaudo Vittorio Emanuele terzo di unirsi a loro, cacciare gli stranieri e unificare l’Italia sotto un’unica corona. Il motto di Nino Bixio era impeto e assalto, con questo spirito si unì alle legioni di Giuseppe Garibaldi.

Nino Bixio e la morte in povertà

Nino Bixio

Nella vera storia con l’amico Mameli venne ferito dai francesi, sopravvissuti entrambi ricevettero una medaglia al valore ma la Repubblica romana cadde. Qui le vite di Nino Bixio e Mameli si separano, il personaggio di Antonio Gullà torna a Genova, fa il capitano della marina mercantile e fece scandalo. Nella realtà Bixio commise incesto, sposò la nipote Adelaide con cui ebbe anche quattro figli. Altro che repubblicano, diventò filosabaudo e combattè al fianco di Garibaldi, in prima linea. Grazie a queste sue scelte politiche divenne deputato e senatore del Regno D’Italia partecipando alle battaglie contro lo Stato Pontificio. La vera storia di Nino Bixio, che non c’è nella fiction Mameli in onda su Rai 1, vede per lui una brutta fine. Fu scaricato politicamente e lasciato in estrema povertà costretto al comnercio marittimo Nino Bixio morì a 50 anni a causa del colera in Sumatra.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web