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Cosa fa oggi il terrorista statunitense Unabomber. Ted Kaczynski che ha “ispirato” un emulatore italiano, e qual è l’origine del suo nome

Il nome e il metodo di Unabomber sono diventati tristemente iconici, definendo uno dei serial killer più atipici che siano mai esistiti, al confine con un vero e proprio terrorista. Il suo nome è Ted Kaczynski, ma per tutti è divenuto noto appunto con l’acronimo Unabomber: tra il 1978 e il 1995, inviò numerosi pacchi esplosivi in giro per gli Stati Uniti, uccidendo 3 persone e ferendone altre 23. Ma oltre alla sua particolare metodologia, di Kaczynski colpiscono ancora il background e le motivazioni. Brillante e precoce matematico, nel 1967, a soli 25 anni, era già assistant professor di matematica nella prestigiosa Università di Berkeley, in California. Poi, due anni dopo, si dimise all’improvviso. Si trasferì prima nella vecchia casa dei genitori a Lombard, nell’Illinois, e dopo altri due anni si spostò in una baracca tra i boschi in Montana, vivendo quasi come un primitivo e di piccoli e occasionali lavoretti. Un decennio dopo iniziarono i suoi attentati, le cui ragioni divennero note solo negli anni Novanta, dopo la diffusione di un proprio manifesto luddista contro la tecnologia e i progressi della rivoluzione industriale. Le sue vittime era infatti tutte persone che lavorano in questo ambito, specialmente accademici. Dopo la pubblicazione del manifesto di Unabomber, divenne più facile identificare il fino allora irrintracciabile Ted Kaczynski.

Attraverso le sue idee, l’FBI riuscì a identificare l’uomo e infine ad arrestarlo, nell’aprile del 1996. Venne successivamente condannato all’ergastolo per i suoi crimini, e messo in stato di detenzione all’interno della prigione di Florence, in Colorado. Kaczynski è morto nella notte tra il 9 giugno e il 10 giugno 2023, impiccandosi nella sua cella nel carcere federale di Butner, nella Carolina del Nord.

Unabomber perché si chiama così

La storia di Ted Kaczynski è divenuta molto celebre già all’epoca, vista la sua particolarità e il pensiero contenuto nel suo manifesto. Ma anche per via del nome molto particolare con cui all’inizio l’FBI si riferiva all’attentatore, prima che venisse identificato: Unabomber. Questo nome è in realtà una modificazione diffusa dai media del termine con cui il serial killer era noto presso le forze dell’ordine, ovvero UNABOM. L’acronimo stava per “UNiversity and Airline Bomber”, dato che Kaczynski spediva pacchi bomba alle università e alle compagnie aeree.

Alla sua storia è stata dedicata una miniserie statunitense, Manhunt: Unabomber, diffusa sulla piattaforma Netflix nel 2017, in cui Kaczynski è interpretato dall’attore Paul Bettany. I mediaTed Kaczynski italiani hanno poi ripreso lo stesso nome per identificare un attentatore che ha spedito alcuni pacchi bomba nel Nord-Est italiano tra le fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, che non è però mai stato identificato.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.