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Rocco Siffredi è il grande protagonista di della serie Netflix con Alessandro Borghi, ma cosa c’è di vero nella storia raccontata?

Sta già raccogliendo un discreto successo la serie di Netflix creata da Francesca Mainieri e diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni. La sceneggiatura è sempre di Francesca Mainieri, ed è chiaramente ispirata dalla vita di Rocco Siffredi (interpretato da Alessandro Borghi), uno dei più noti al mondo nel suo settore. L’arco narrativo della serie parte dall’infanzia del protagonista, il cui vero nome è Rocco Tano, e percorre la sua ascesa nel mondo del cinema per adulti e come star internazionale, fino alla pausa riflessione che si prese nel 2004. Gli spettatori si stanno però domandando cosa ci sia di vero nella serie e cosa invece sia stato inventato per necessità drammaturgiche. In realtà, nonostante molti momenti possano apparire ai più incredibili, è quasi tutto reale, e a confermarlo è stato lo stesso Rocco Siffredi in varie interviste. In particolare a una concessa alla rivista Vanity Fair, in cui ha anche rivelato una delle principali differenze tra la sua storia reale e quanto si vede nella serie Netflix ispirata alla sua biografia. Si tratta della scena del rapporto orale al cimitero, dopo la morte di sua madre, che avvenne in maniera diversa e non al cimitero, ma in casa di un’amica della madre defunta. Un’altra importante differenza rispetto alla verità storica della vita del celebre attore riguarda suo fratello Tommaso Tano, che nella serie Netflix è interpretato da adulto da Adriano Giannini. In realtà, Rocco Siffredi non ha mai avuto un fratello maggiore chiamato Tommaso.

Ne aveva uno che si chiamava Claudio, e che morì a 12 anni in seguito a un attacco epilettico. La figura di Adriano Giannini è ispirata a quella di Edoardo Bergis, fratellastro di Rocco Siffredi, che l’attore raggiunse a Parigi quand’era ancora molto giovane. Tuttavia, non si sa molto di questa persona, anche se pare che le vicende accadute a Tommaso nella serie siano del tutto inventate.

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Rocco Siffredi ha gradito la serie Netflix

Rocco Siffredi ha un figlio Lorenzo Tano
Photo Credits: Image Photo Agency

Ovviamente Rocco Siffredi ha fatto parte della campagna promozionale della serie Netflix, ha visto la serie e gli è anche piaciuta molto. È stato lui, come abbiamo visto, a chiarire in alcune interviste quanto c’è di vero e quanto invece di romanzato sulla sua vita. Ha inoltre detto di aver apprezzato molto le interpretazioni di Alessandro Borghi e Saul Nanni, i due attori che lo interpretano in due fasi diverse della sua vita. Rocco Siffredi ha elogiato in particolare Nanni, che lo interpreta all’età di 20 anni, all’arrivo a Parigi, dicendo che nei suoi occhi ha rivisto la passione che aveva lui all’epoca.

Valerio Rossari

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.