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Il Derby Club di Milano è il locale di comici protagonista di un documentario di Rai 3. Oggi non c’è piu, lo ha chiuso la narcotici

Chi c’era negli anni Ottanta ricorda il Derby Club di Milano come il luogo che ha plasmato una nuova generazione di comici italiani. La sua storia è raccontata in un nuovo documentario prodotto dalla Rai, C’era una volta il Derby, diretto da Marco Spagnoli e prodotto in collaborazione con Samarcanda Film. Il Derby Club, in realtà, ha una storia molto lunga, anche se oggi non esiste più. Il locale aprì nel 1959 in via Monte Rosa 84 a Milano, all’epoca una zona abbastanza periferica della città lombarda. I proprietari erano i coniugi Gianni e Angela Bongiovanni, che aprirono inizialmente un ristorante chiamato Gi-go, che però non ebbe grande fortuna. Così, all’inizio degli anni Sessanta decisero di rinnovare il locale, trasformandolo in un luogo dove poter ascoltare musica dal vivo, rivolto soprattutto a un pubblico giovane. La direzione artistica del locale venne affidata al jazzista milanese Enrico Intra, diventando noto come Intra’s Derby Club, vista anche la vicinanza all’Ippodromo di San Siro. In breve, il locale divenne il punto di ritrovo della sottocultura milanese dell’epoca, che andava dagli intellettuali ai calciatori, fino anche ai nomi più influenti della malavita dell’epoca nello Stivale. Quello che oggi ci appare banale non lo è affatto per quegli anni, i ruggenti Ottanta. A differenza dei piccoli luoghi dove sul palco salivano per lo più ballerine o show legati agli spettacoli di rivista, la qualità e la novità degli artisti che si esibivano resero in breve tempo il locale molto frequentato.

Inoltre, Intra aprì il progetto non solo ai musicisti, ma anche agli spettacoli di cabaret come lo intendiamo ora, contribuendo a lanciare le carriere di tanti giovani comici. Tra i più noti, possiamo citare Fabio Concato, Enzo Iachetti, Giorgio Faletti, Giobbe Covatta, Massimo Boldi, Claudio Bisio, Aldo Baglio e Giovanni Storti (che poi avrebbero formato il trio Aldo, Giovanni e Giacomo). Un altro nome legatissimo a quello del Derby Club è Diego Abatantuono, la cui madre Rosa era imparentata con i Bongiovanni e faceva la costumista al locale.

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Derby Club di Milano cosa c’è oggi al suo posto

Il declino del Derby Club avvenne all’inizio degli anni Ottanta per una serie di ragioni. Una su tutte, l’ascesa delle televisioni private, che divennero il nuovo trampolino di lancio dei comici del momento. Nel 1981, inoltre, era morto Gianni Bongiovanni. Nel 1985, una retata della narcotici portò alla chiusura del locale, mettendo in luce come ormai fosse entrato nel giro dello spaccio. La sua eredità spirituale è stata raccolta dallo Zelig, aperto nel 1986 nella zona periferica di Viale Monza. Invece, oggi al posto del Derby Club, in via Monte Rosa 84, sorge il centro sociale Il Cantiere. A breve distanza ci sono l’Ippodromo e lo stadio di San Siro, mentre nell’altra direzione c’è la zona moderna di City Life. Il modo più semplice per raggiungere l’ex Derby è scendere con la metro alla stazione Lotto, a pochi passi dal posto.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.