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La nobile Beatrice O’Brien è la prima moglie di Guglielmo Marconi spesso dimenticata e censurata. I motivi dell’oblio della madre di tre dei suoi figli

Premio Nobel per la Fisica nel 1909, pioniere della radiofonia e delle moderne tecnologie di comunicazione di massa, imprenditore e anche senatore del Regno d’Italia per circa vent’anni: Guglielmo Marconi è stato una delle più importanti figure dell’Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento. Su di lui conosciamo molte cose in merito ai suoi aspetti più pubblici, aspetti più intimi della sua vita privata sono stati spesso accantonati. Alcuni di questi temi più personali sono però stati trattati nella recente fiction Rai con Stefano Accorsi e Nicolas Maupas protagonisti. Il suo matrimonio con la marchesina Maria Cristina Bezzi-Scali, che aveva 27 anni (mentre lui ne aveva ben 53) e discendeva da una ricca famiglia nobiliare romana ben inserita anche in Vaticano, fece molto scalpore. Fu lei a dare a Marconi la figlia Elettra, la più nota erede dello scienziato, ma non si trattò dell’unica moglie del celebre inventore, che aveva da poco ottenuto il divorzio dalla precedente consorte. Infatti, il 16 marzo 1905 Guglielmo Marconi aveva sposato la prima moglie Beatrice O’Brien, anche lei nobildonna di origini irlandesi: era infatti la figlia di Edward O’Brien, XIV barone di Inchiquin, all’epoca morto già da cinque anni. La coppia si era sposata a Londra, dove Marconi viveva e lavorava già da diversi anni. Nel 1896 aveva depositato i primi brevetti nella capitale britannica, ottenendo grande notorietà e fortuna anche sotto il profilo economico, e così nel 1897 aveva fondato a Londra la Wireless Telegraph Trading Signal Company. Il successo dei suoi esperimenti sul telegrafo senza fili lo resero molto popolare, oltre che ricco, permettendogli così di conoscere Beatrice. Lei era nata nel 1882, e aveva dunque otto anni meno di Marconi. Si conobbero nel 1904 durante le vacanze natalizie nel sud dell’Inghilterra, mentre si ritrovarono entrambi ospiti nella tenuta della famiglia olandese Van Realte. Beatrice diede a Marconi due figlie femmine e un maschio (Degna, Gioia e Giulio), ma perse anche una figlia, Lucia, la prima che avrebbero potuto avere. Col tempo, la distanza tra Beatrice O’Brien e Guglielmo Marconi divenne sempre più ampia, soprattutto perché l’inventore era spesso in viaggio in giro per il mondo e aveva poco tempo per moglie e figli. Fu per questo che, alla fine, la coppia decise di separarsi e divorziare: un particolarità resa possibile dal fatto che erano entrambi di religione anglicana (Marconi seguiva infatti la fede della madre, l’irlandese Annie Jameson). Beatrice O’Brien visse molto più a lungo del suo primo martito, morendo infine nel 1976 di vecchiaia.

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Guglielmo Marconi: non si vuole parlare della prima moglie?

C’è però un dubbio che ha interessato i più attenti accaniti di storia, anche un po’ malpensanti. Nonostante la prima moglie di Guglielmo Marconi avesse fatto parte della sua vita nel momento di creazione della sua carriera e anche in una fase abbastanza importante di lei se ne parla pochissimo come se ci fosse la scure della censura. In concomitanza l’annullamento alla Sacra Rota delle nozze con Beatrice O’Brien hanno fatto pensare ad una scelta politica del perché di lei non se ne è parlato ampiamente nella fiction Rai dedicata allo scienziato con Stefano Accorsi. La verità è che, ovviamente, è una questione storica. Di Guglielmo Marconi si vuole sottolineare solo i suoi momenti più importanti in qualità di Premio Nobel e inventore Non di certo lasciare spazio al gossip.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.