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È sempre mezzogiorno è uno dei programmi più amati dagli italiani, una vera ventata di freschezza e allegria nelle mattinate di Rai Uno. Ma mentre si preparano piatti succulenti e si sperimenta con ingredienti e tecniche, c’è una domanda che in tanti si pongono: che fine fa il cibo cucinato in ogni puntata? Una curiosità che si ripresenta puntuale e che finalmente possiamo soddisfare.

Il programma, condotto da una solare Antonella Clerici, è nato per portare un po’ di serenità e leggerezza nel quotidiano degli spettatori. Con il suo stile semplice e accogliente, Clerici crea un ambiente familiare, in cui chef, cuochi, esperti e ospiti improvvisati si ritrovano per raccontarsi e, soprattutto, per cucinare. Una cucina televisiva che si trasforma quasi in una cucina di casa, tra chiacchiere e risate, con Antonella che guida lo show come se fosse una padrona di casa, più che una conduttrice televisiva.

Ma al di là dello spettacolo, il programma di cucina di Rai Uno nasconde anche valori profondi, come il rispetto per il cibo e l’attenzione alla solidarietà. Con il passare delle stagioni, il legame tra i cuochi di È sempre mezzogiorno e il pubblico si è fatto sempre più forte, con momenti di grande intensità emotiva, soprattutto quando si affrontano temi sociali e ambientali legati all’alimentazione.

Le origini di È sempre mezzogiorno e l’eredità di La Prova del Cuoco

Per capire il cuore del programma, dobbiamo risalire alle sue radici. È sempre mezzogiorno nasce come ideale successore di La Prova del Cuoco, storico format culinario che aveva già portato Antonella Clerici al successo. Dopo alcuni anni di pausa, la Clerici torna con un nuovo format che, pur mantenendo alcuni elementi classici della televisione culinaria, introduce nuove dinamiche: non solo cucina, ma anche racconti personali, giochi interattivi con il pubblico e ospiti speciali.

Il programma va in onda per la prima volta nel 2020 e in pochi mesi diventa un appuntamento fisso per moltissimi italiani, grazie alla sua capacità di unire leggerezza, allegria e approfondimenti sulla cucina e sugli ingredienti utilizzati.

Che fine fa il cibo cucinato durante le puntate?

Una domanda che sorge spontanea: cosa succede ai piatti preparati? Con una varietà di pietanze che va dai primi piatti ai dolci più sfiziosi, si può facilmente intuire che ogni giorno rimanga molto cibo da gestire. E qui arriva il bello: niente viene sprecato.

In linea con i valori di solidarietà e rispetto per il cibo, È sempre mezzogiorno ha deciso di donare la maggior parte dei piatti a enti e associazioni locali, che si occupano di sostenere le persone in difficoltà. Le pietanze preparate dagli chef e dagli ospiti vengono accuratamente confezionate e consegnate a organizzazioni benefiche, che le distribuiscono a chi ne ha più bisogno.

Come funziona la donazione del cibo

Un team organizzato si occupa di recuperare il cibo al termine di ogni puntata. I piatti sono confezionati con attenzione, rispettando tutte le norme igienico-sanitarie, e vengono poi consegnati alle associazioni benefiche con cui Rai Uno ha stretto collaborazioni. Questo processo non solo permette di ridurre gli sprechi alimentari, ma offre un aiuto concreto a molte persone che vivono in situazioni di disagio.

Questa scelta riflette una tendenza sempre più comune nel mondo televisivo: usare il potere della TV per fare del bene, coinvolgendo il pubblico in un progetto di sostenibilità e solidarietà.

Un gesto che fa bene al cuore

Il pubblico apprezza particolarmente questa filosofia di donare il cibo piuttosto che buttarlo. Nei commenti sui social e nelle interviste, emerge un forte apprezzamento per questa scelta etica. Dopotutto, la cucina è condivisione, e cosa c’è di più bello che condividere con chi è meno fortunato?

Questa attenzione agli altri è diventata parte integrante dell’identità di È sempre mezzogiorno, che non si limita a intrattenere ma cerca anche di educare a uno stile di vita consapevole e rispettoso.

Per molti spettatori, È sempre mezzogiorno è più di un semplice show culinario: è un momento di incontro, di svago e di apprendimento. Grazie alla spontaneità di Antonella Clerici e alla professionalità del suo team, il programma riesce a rendere speciale ogni piatto, ogni ospite e ogni storia.

In un’epoca in cui spesso si spreca senza pensare, È sempre mezzogiorno rappresenta un esempio positivo di gestione sostenibile e di rispetto per il cibo. Una filosofia che Antonella Clerici condivide con il pubblico, ricordando che cucinare non è solo preparare un piatto, ma anche celebrare l’importanza del cibo come simbolo di vita e di condivisione.