Come è giusto in questa triste occasione c’è commiato da ogni settore per la scomparsa di Eleonora Giorgi. In un recente passato, però, la stessa attrice in una lungo confronto spiegò i motivi del perché lei, e altre attrici ritenute anziane, non hanno più lavorato al cinema.
Una vecchia intervista dell’agosto 2023 rilasciata da Eleonora Giorgi al quotidiano Libero è tornata prepotentemente alla ribalta sui social dopo la triste notizia della sua scomparsa. L’attrice, portata via a 71 anni da un tumore al pancreas giunto all’ultimo stadio con metastasi al cervello, si è spenta serenamente in una clinica romana, circondata dall’affetto dei suoi cari.
Nelle sue ultime apparizioni pubbliche, Giorgi aveva condiviso il suo percorso con la malattia con grande coraggio, invitando tutti a “vivere senza sprecare il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni”. Un messaggio potente che rispecchiava la sua natura schietta, la stessa che emergeva nell’intervista ora diventata virale.
L’apprezzamento per Giorgia Meloni
Durante l’incontro con i giornalisti al Villammare Festival Film&Friends nel Cilento, all’epoca Eleonora Giorgi aveva espresso un sincero apprezzamento per la Premier italiana: “È davvero un bel segnale vedere che l’unica donna alla guida di un Paese del G7 sia italiana. Rappresenta un passo avanti straordinario per il nostro Paese”, aveva dichiarato l’attrice, ormai prossima ai settant’anni.
Un commento che oggi viene ripreso e commentato sui social, dividendo gli utenti tra chi apprezza la sua libertà di pensiero e chi critica le sue parole, ricordando episodi simili capitati ad altre personalità del mondo dello spettacolo come Sabrina Ferilli e Arisa, finite nel mirino delle critiche per aver espresso opinioni positive sulla Meloni.
La difesa della Rai
Particolarmente interessante era stata la sua posizione sulla televisione pubblica, accusata da alcuni di “melonismo“. L’attrice aveva respinto fermamente questa narrazione: “La televisione pubblica, per sua natura e statuto, riflette sempre il governo in carica. Negarlo sarebbe semplicemente falso”, aveva affermato con decisione.
Secondo Giorgi, il governo Meloni non aveva operato stravolgimenti drastici: “Ci sono stati alcuni cambiamenti di programmazione e qualche addio, come quello di Fabio Fazio, ma si trattava di situazioni già in evoluzione, visto che si parlava da tempo di offerte interessanti da altre reti”. L’attrice aveva poi elogiato la qualità dell’offerta Rai, definendola “un mondo straordinario” con “programmi di altissima qualità come quelli di Alberto Angela o i viaggi eccezionali di Voyager”.
La battaglia contro l’ageismo nel cinema
La parte più interessante dell’intervista per molti utenti è stata la sua schiettezza nei riguardi del sistema cinema. Nella stessa intervista, Eleonora Giorgi aveva lanciato una battaglia significativa contro la discriminazione anagrafica nel mondo del cinema italiano, denunciando la mancanza di ruoli adeguati per attrici della terza età.
“Non esistono più quei meravigliosi personaggi per attrici anziane, come quelli interpretati dalla grande Virna Lisi“, aveva lamentato l’attrice, aggiungendo che avrebbe voluto “sollecitare una maggiore riflessione su questo tema, magari con una lettera aperta al ministro della Cultura Sangiuliano”.
Il pubblico fedele nonostante il “silenzio”
Nonostante i periodi di assenza dalle scene, non per sua scelta, l’attrice di Borotalco aveva sottolineato con orgoglio la fedeltà del suo pubblico: “In cinquant’anni di carriera, anche durante il lungo silenzio calato su di me, non per mia volontà, non ho mai subito un vero declino. Il pubblico ha mantenuto con me un’alleanza fortissima, continuando a dimostrarmi stima, affetto e simpatia”. Un legame speciale, testimoniato anche dal seguito sui suoi profili social.
La critica al linguaggio discriminatorio
Infine, l’attrice aveva affrontato il tema del linguaggio e del politicamente corretto, criticando le ipocrisie: “Comprendo che certe parole possano offendere delle minoranze, ma allora perché non considerare anche noi anziane una minoranza da rispettare?”, aveva provocatoriamente domandato, citando come esempio i termini offensivi come “vecchiaccia” e “carampana” usati da alcuni media per riferirsi alle donne della sua età.