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42 anni il prossimo 17 marzo, oltre la metà trascorsi sui ring prima nelle indy e poi come simbolo – con AJ Styles e Cristopher Daniels – degli anni d’oro della TNA, Samoa Joe era arrivato in WWE con un obiettivo ben preciso: imporsi anche nella più importante federazione di wrestling al mondo.

Un traguardo che era naturalmente alla portata di questo fenomenale veterano, ma che dopo l’ottimo esordio a NXT e la promozione nel main roster è diventato via via sempre più difficile.

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Samoa Joe ha imparato a non avere fretta

A un booking team certo non eccellente sono seguite alcune violazioni del Wellness Program, infine una serie di infortuni tra cui l’ultimo, di un anno fa, una commozione cerebrale durante le riprese di uno spot, che fino a oggi gli ha impedito di tornare a lottare.

Intervistato da Uproxx per promuovere il suo nuovo programma Grit & Glory, che andrà in onda all’interno di The Bump, Samoa Joe ha voluto chiarire le sue condizioni di salute ai tanti fan che si interrogano su un suo ritorno e che temono debba ormai essere considerato un ex wrestler, dato che da ormai tempo immemore viene visto al tavolo di commento.

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“Lo staff medico della WWE è meraviglioso e comprensivo: oggi sappiamo molto su commozioni cerebrali e tempi di recupero, stiamo adottando l’approccio migliore e più sicuro ed è una cosa che apprezzo. In questo momento stiamo facendo il meglio, tenendo presente che siamo rallentati dalla pandemia, dalla disponibilità medica e dalla necessità di viaggiare per avere valutazioni e cose del genere.”

Samoa Joe e la WWE hanno dunque deciso di non forzare i tempi.

“Preferisco perdere tutto questo tempo oggi piuttosto che perderne molto di più se questo problema dovesse diventare più serio. La WWE ha faticato a convincermi, ma dopo che ho visto le cartelle cliniche sono stato d’accordo con loro. Ci prendiamo il tempo che serve per fare tutto nel migliore dei modi.”

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A 42 anni Samoa Joe sa di non avere ancora molto tempo da perdere per inseguire un titolo mondiale in WWE. Tuttavia deve imparare ad aspettare se vuole tornare al meglio.

“La scienza sulle commozioni cerebrali si è evoluta moltissimo, anche in questo momento il protocollo viene costantemente ottimizzato con le informazioni più recenti. Tante discipline sportive stanno lavorando insieme per trovare le migliori soluzioni: coinvolgendo tecnologia e scienza speriamo di affrontare queste situazioni meglio di come abbiamo fatto in passato.”

“In questo senso io sono il peggior nemico di me stesso, ma devo ricordarmi che ci sono persone che dipendono da me. È difficile, quando tutto quello che vorresti fare è andare fuori e combattere.”

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Per le cinture Samoa Joe si farà bastare il tempo che avrà.

“Quei titoli ti permettono di lasciare un’eredità. Ho passato tutta la mia carriera ad essere messo in dubbio dagli altri, non li ho mai ascoltati perché non ho mai accettato certi giudizi e ho sempre trovato il modo per farcela. Ci sto lavorando anche adesso, basta essere strategici al riguardo.”

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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