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Macbeth di Joel Coen, il cui titolo originale è The Tragedy of Macbeth, è un adattamento cinematografico dell’omonima tragedia di William Shakespeare. Una delle storie più note al mondo, riproposta con numerose differenze con un cast stellare.

Macbeth è il primo film al quale i fratelli Coen non collaborano insieme. Un battesimo eccellente con ben tre nomination agli Oscar, rispettivamente per il miglior attore protagonista, la fotografia e la scenografia.

Macbeth trama e cast

Joel Coen ha adattato la celeberrima tragedia di William Shakespeare, Macbeth. Il lord scozzese riceve una visita inaspettata e soprannaturale. Un gruppo di streghe annuncia che diventerà il re di Scozia, il che libera la sua brama di potere. L’uomo agisce di conseguenza, pur essendo noto come un lord fedele al proprio signore. Ad alimentare la fiamma della sua voglia di potere è anche l’ambizione della moglie, che sogna di diventare regina di Scozia. Hanno così inizio numerosi crimini violenti. Tutto pur di far avverare la profezia. Quella che sembra una cruenta scalata verso un trionfo personale, non è altro che una lenta discesa all’inferno.

Ecco il cast di Macbeth:

  • Denzel Washington: Lord Macbeth
  • Frances McDormand: Lady Macbeth
  • Corey Hawkins: Macduff
  • Brendan Gleeson: Re Duncan
  • Harry Melling: Malcolm
  • Alex Hassell: Ross
  • Brian Thompson: assassino
  • Ralph Ineson: capitano
  • Sean Patrick Thomas: Monteith
  • Miles Anderson: Lennox
  • Kathryn Hunter: le streghe
  • Bertie Carvel: Banquo

Macbeth differenze con Shakespeare

Sono svariate le differenze tra il Macbeth di Joel Coen e l’originale di Shakespeare. Il regista ha ridotto all’osso la storia, proponendola in poco più di 100 minuti. Ha di fatto eliminato tutto ciò che poteva, ogni elemento vagamente considerabile superfluo. La scelta di Denzel Washington e Frances McDormand evidenzia una chiara scelta di modificare l’età dei protagonisti, entrambi con più di 60 anni sulle spalle. Considerando l’impossibilità di rendere credibile la gravidanza di Lady Macbeth, si è deciso di rendere centrale la sua incapacità di dare un erede a suo marito.

Altro elemento importante modificato è rappresentato dall’apparizione delle tre streghe. Una di queste si contorce in maniera innaturale, ricordando un po’ i movimenti spaventosi di Samara in The Ring. Cosa più rilevante, però, è il fatto che si trasformino in corvi, ricorrendo nella tragedia, simbolo di imminente rovina.

La differenza più evidente e immediata da cogliere è data dal fatto che il protagonista è un attore afroamericano. L’interpretazione di Denzel Washington è sublime e merita la sua nomination agli Oscar in pieno. Joel Coen ha dimostrato di favorire le doti e non l’aspetto. Un messaggio importante, così come molti altri nelle moderne produzioni. Si dibatte così tanto su questioni di questo genere, anche quando si lavora su opere di fantasia. Come dimenticare la recente polemica sugli elfi neri nel trailer della serie TV de Il Signore degli Anelli. Bastino le parole del premio Oscar Denzel Washington a chiudere la questione: “Credo che siamo giunti a un punto in cui la diversità di un cast non vada neanche nominata, come se fosse in realtà qualcosa di speciale”.

Il climax della pellicola si raggiunge ovviamente nel finale, nel quale Joel Coen aggiunge un dettaglio pregevole. Quando Macduff combatte contro Macbeth, la corona di quest’ultimo cade al suolo. L’abbandonare la sua testa è qualcosa di inconcepibile per il sovrano. La sua bramosia di potere lo condanna a chinarsi per raccoglierla. È tutto ciò che conta. Quel pezzo di metallo prezioso, quel gesto sconsiderato. Tanto basta al cavaliere per sferrare il colpo fatale e decapitarlo, ponendo fine al suo regno del terrore.

Macbeth streaming

Vedere Macbeth in streaming è decisamente facile e possibile dal primo giorno in cui è stato lanciato. È infatti disponibile nel catalogo di Apple Plus. La piattaforma propone questo pregevole titolo da Oscar a disposizione di tutti gli utenti con abbonamento attivo.

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro