Dahmer Netflix foto Polaroid un caso: perché le scattava

Dahmer Netflix foto Polaroid un caso: perché le scattava

Dahmer è la nuova minisrie Netflix, tra le più viste dell’ultimo periodo e al centro di tante polemiche. Scopriamo perché il protagonista scattava foto Polaroid.

Sta avendo un certo successo la nuova serie di Ryan Murphy (Nip/Tuck, Glee, American Horror Story, Hollywood), non nuovo a questo genere di cose: stiamo parlando di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, che racconta le vicende dell’omonimo serial killer attivo a Milwaukee tra il 1978 e il 1991.

Uno dei motivi che ha spinto Netflix a produrre una serie di questo tipo è senza dubbio la particolarità del personaggio, data dall’efferatezza del suo modus operandi: Dahmer era solito adescare uomini omosessuali per poi narcotizzarli e strangolarli, e successivamente compiere atti di necrofilia e squartare i cadaveri con una sega. Inoltre, alcune parti dei corpi delle sue vittime venivano conservate in vario modo. La crudezza della serie Netflix ha generato in America non poche polemiche, omofobia compresa, portando il colosso a prendere una drastica decisione che potete leggere in questo altro articolo

Dhamer: perché scattava le foto Polaroid

La complessa ritualità dei suoi omicidi lo coinvolgeva al punto che Dahmer documentava il processo in ogni sua fase scattando diverse fotografie con una macchina istantanea Polaroid. Sono state proprio queste foto a incastrarlo, almeno in parte: quando Tracy Edwards, che sarebbe potuto essere la sua diciottesima vittima, riuscì a sfuggirgli, fermò dei poliziotti per denunciarlo, e li condusse all’appartamento del serial killer dove, insieme a molte altre cose, gli agenti trovarono 84 inequivocabili polaroid.

Non è mai stato chiarito esattamente perché Dahmer documentasse i suoi omicidi così nel dettaglio con delle fotografie, né lui ha mai provato spiegarlo, nemmeno nell’intervista rilasciata al giornalista televisivo Stone Phillips nel 1994, poco prima di essere assassinato da un altro detenuto schizofrenico.

Tuttavia, vari esperti di psicologia hanno provato, nel corso degli anni, a trovare una motivazione in questo comportamento del serial killer di Milwaukee, spiegando perchéavesse scattato quelle fotografie. Ecco due tra le teorie più accreditate:

  • per poter rivivere l’esperienza di ogni singolo omicidio, ricordandosi di ogni specifica fase di ogni delitto;
  • per tenersi compagnia, essendo una persona totalmente isolata e alienata dal resto della società.

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