Skip to main content

L’ultima puntata di Vincenzo Malinconico chiude il caso della morte di Brooke che torna protagonista sul finale: come finisce con Alessandra e Nives.

Prima di passare all’ultima puntata di Vincenzo Malinconico, andata in onda giovedì 10 novembre, facciamo un riassunto di quello che è successo negli ultimi due episodi della fiction Rai con Massimiliano Gallo, entrambi dal titolo Un quarto d’ora di celebrità. Il protagonista si ritrova a fronteggiare Fantasia, dicendogli chiaramente d’aver fatto analizzare la mano che è stata ritrovata all’interno del suo giardino. Appartiene a Dylan, fidanzato di sua figlia. L’uomo ammette così il proprio crimine. Ha ucciso il giovane perché picchiava la sua bambina. Durante questo confronto, però, l’uomo viene colpito da un infarto. Il tutto avviene proprio mentre Malinconico avanza una supposizione: Brooke potrebbe essere stata uccisa dagli uomini con i quali Dylan era indebitato. La sorella di quest’ultimo, Yvonne, racconta come il ragazzo fosse entrato da tempo nel giro delle scommesse clandestine, fornendo qualche informazione utile in merito. Malinconico non può fare altro che prendere l’auto di Tricarico e recarsi a un incontro di lotta. Parallelamente, l’avvocato decide di aiutare Romolo Sesto Orfeo, disperato per la morte di suo figlio. Questi è stato ucciso per errore in un agguato di camorra. L’uomo però preferisce farsi giustizia da solo, senza aspettare i tempi della legge. Non si fida del sistema e così si reca in una palestra frequentata dal presunto killer.

Vincenzo Malinconico riesce a evitare il suicidio dell’ingegnere, che però resta gravemente ferito. Una situazione che gli offre una certa celebrità, con tanto di invito a Porta a Porta. Nives intanto è sempre più convinta a voler divorziare. Prepara i documenti ma l’avvocato non vuole rinunciare alla sua relazione con Alessandra, che pretende d’essere sempre più presente nella sua vita. Malinconico si ritrova poi a fronteggiare un criminale di nome Takeaway, al quale Dylan avrebbe dovuto restituire ben 38mila euro. La situazione è drammatica ma Tricarico lo salva, avvertendolo poi della morte di Fantasia. Soltanto in seguito il giudice avverte l’avvocato dell’arresto di Takeaway, nella cui auto è stata ritrovata la pistola con la quale aveva ucciso la ragazza.

Vincenzo Malinconico ultima puntata finale: chi ha ucciso Brooke

L’ultima puntata di Vincenzo Malinconico, divisa in due episodi, ha come titolo Divorzio con stile. L’avvocato si lascia convincere da Takeaway a rappresentarlo. È convinto che lo abbiano incastrato. Al tempo stesso fa partire le indagini sull’arma che ha ucciso Brooke. Con l’aiuto di Tricarico scopre che è la stessa utilizzata durante una faida per uccidere Aniello Trecase, appartenente a un clan. A questo si aggiunge un nuovo caso, quello di Veronica Starace Tarallo, che si rivolge a Vincenzo Malinconico per il divorzio da suo marito. L’uomo accetta il caso soltanto per il gusto di potersi confrontare con il noto legale. Alla fine, guardando alla vita privata del protagonista, Alessandra decide di allontanarsi. Voleva più spazio nella sua vita e lui non è stato in grado di darglielo. Intanto, in un confronto poco piacevole con Ugo Starace Tarallo, a Malinconico vengono offerti 50mila euro per rinunciare alla difesa della moglie. Lui rifiuta. Non si arriva però a nessun aspro confronto, dal momento che in seguito a un malore l’uomo accetta le condizioni della moglie. Nel film girato dal figlio, Malinconico intravede Takeaway, o Teicheué (come viene di fatto chiamato), che parla con la sorella di Dylan. Capisce quindi che è lei l’assassina di Brooke. La affronta in maniera decisa, spingendola a confessare. Yvonne aveva visto Fantasia portare via i pezzi del corpo del fratello. Ha così deciso di vendicarsi ammazzando sua figlia, per poi incastrare Takeway, che stava frequentando. Alla fine vediamo Alessandra tornare da Vincenzo, disorientata però dalla presenza di un’altra donna. Nello stesso momento, infatti Veronica Starace Tarallo è lì con un mazzo di fiori.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro