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Riassunto de Il Commissario Ricciardi su dove eravamo rimasti: il finale della prima stagione della fiction Rai con Lino Guanciale

Dove eravamo rimasti con Il Commissario Ricciardi ora che è iniziata la seconda stagione. È stata una delle fiction Rai più attese del 2023, considerando il grande amore del pubblico per il personaggio creato da Maurizio De Giovanni. Il protagonista Lino Guanciale torna nella Napoli degli anni Trenta, alle prese con il suo dono, che a tratti è una maledizione, e delle sofferenti questioni sentimentali in sospeso. Prima di dare inizio alla visione delle nuove puntate, però, è necessario fare un riassunto de Il Commissario Ricciardi, scoprendo cos’è accaduto di importante nella prima stagione, divisa in sei episodi, in onda nel 2021. Ci siamo ritrovati nel 1931 a Napoli, scoprendo la capacità speciale del Commissario Ricciardi, in grado di entrare in contatto con gli spiriti delle vittime di morte violenta. Quando si ritrova sulla loro scena del crimine, li percepisce, ascoltando una loro frase ripetuta in maniera ossessiva, che è un indizio per scoprire cosa sia realmente successo. Va da sé che il personaggio di Lino Guanciale non condivida questa sua dote con gli altri. Un gravoso segreto che rappresenta un peso nella sua esistenza. Importante l’incontro con Livia Lucani, moglie di una vittima incastrata in una vita infelice. Per stare con il suo consorte aveva rinunciato alla carriera da soprano, nonostante si fosse esibita nei più grandi teatri del mondo. Voleva lasciarlo ma temeva lo scandalo e ora si è ritrovata libera.

In dove eravamo rimasti con il Commissario Ricciardi c’è però spazio per un’altra donna molto importante nella vita di Luigi, Enrica, che incontra perché una delle ultime clienti di una cartomante uccisa. Un rapporto iniziato in malo modo, con uno scontro in Questura, ma le cose cambiano in fretta, eccome. Gli sguardi dei due si incrociano e qualcosa pare poter nascere, mentre Livia decide di prendersi una pausa dalla sua carriera e tornare a Napoli, così da rivedere Ricciardi, del quale si è innamorata. Un triangolo amoroso che non impiega poi molto a esplodere, con Livia che corteggia il protagonista, mentre Enrica vede i due al ristorante e fa una scenata, provando a scatenare la gelosia del Commissario. Al suo fianco ha però Sebastiano, uomo che sua madre spera possa sposare, perché rispettabile. Alla donna però confessa di non volerlo, perché innamorata di un altro. Una notizia che giunge all’orecchio di Ricciardi, che decide così di scrivere una lettera d’amore, dal momento che ha scelto la donna che vorrebbe al suo fianco.

Il protagonista non sa però d’essere sotto stretta osservazione da parte delle forze speciali del Duce, con tale Falco che indaga su di lui e i suoi conoscenti, soprattutto Bruno, noto antifascista. Livia conosce questa storia e vorrebbe fare qualcosa per aiutare l’uomo che ama, che intanto sviene in strada, afflitto da una forte febbre e dalle visioni di fantasmi presenti e passati. Livia lo soccorre e porta a casa sua, dove i due fanno l’amore ma al mattino il Commissario sgattaiola via molto presto. In seguito l’uomo è coinvolto in un terribile incidente, che lo spedisce in ospedale in serie condizioni, ed Enrica fa voto alla Madonna di rinunciare al suo amore pur di salvarlo. Si pente però subito di questo gesto e il suo sacerdote le consiglia di seguire il cuore. Non sa che Ricciardi la ama e dopo quanto successo è molto freddo verso Livia. L’uomo deve inoltre fare i conti con le condizioni di salute della sua tata Rosa, che soffre inizialmente di tremori e pensa già al futuro, chiamando sua nipote Nelide per sostituirla quando non ci sarà più. Bruno viene infine rapito dai fascisti e a Ricciardi viene suggerito di parlare con Livia, informata dei fatti. Lui la raggiunge e si scusa, dicendole di tenerla lontano per il suo bene, e lei gli rivela come l’uomo sia stato portato al confino, a Ventotene. La donna fa tutto ciò che può per aiutarlo e, dopo aver scoperto che lui non ha affatto dimenticato quella notte in preda alla febbre, gli dice d’essere pronta a tutto pur di scoprire la causa delle sue sofferenze. Riaccompagnato a casa il Commissario, Livia si allontana, ma Enrica vede la scena e corre da lui, trovando il coraggio per baciarlo, per poi rientrare in fretta in casa. Le cose tra i due sono però destinate a essere complesse, dal momento che Ricciardi accompagna Livia al San Carlo e al ritorno Enrica vede lei baciarlo, decidendo così di allontanarsi da lui. Il riassunto della prima stagione del Commissario Ricciardi finisce con la donna che accetta un incarico a Ischia, ma qui viene corteggiata dal maggiore tedesco Manfred Kaspar von Brauschitsch, che intende farne sua moglie. Nelle lettere che scrive al padre si dice combattuta e l’uomo svela tutto ciò a Ricciardi, incoraggiandolo a raggiungerla e chiarirsi. Livia perde ogni speranza, soffrendo nel non vedere l’uomo che ama tra il pubblico per la sua esibizione, mentre il personaggio di Lino Guanciale sul finale della fiction si reca di corsa a Ischia, ma in spiaggia vede il soldato tedesco baciare la sua Enrica, fraintendendo tutto, perché lei era sul punto di dirgli d’amare un altro uomo.

Il commissario Ricciardi 2 trama

La trama del Commissario Ricciardi 2 vede il protagonista fare i conti con la morte della sua adorata tata Rosa, deceduta nel finale della prima stagione. Al suo posto c’è ora sua nipote, ma il vero cruccio è sempre rappresentato dalle questioni ci cuore. Ricciardi in queste nuove puntate ha sempre più a che fare con l’amore, che prova a soffocare per paura di trasmettere il suo dono (e maledizione) ai suoi figli, come sua madre ha fatto con lui. Non può però negare ciò che prova per Enrica, anche se crede lei lo abbia dimenticato e sia pronta a sposare un altro. Fa parte del triangolo amoroso, però, anche Livia, che ha provato in tutti i modi a far suo il Commissario, restando delusa, il che le darà una spinta verso uno stile di vita malsano in questa seconda stagione. Spazio infine anche a una new entry: il suo nome è Bianca e riuscirà a fare breccia nel cuore del protagonista.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro