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Si solleva la polemica intorno a La fine del mondo, nuova canzone di Mr Rain e Sangiovanni: è un plagio a una canzone di Lazza? L’artista intanto commenta sui social

Tra le uscite musicali più attese di questa settimana c’era sicuramente la collaborazione tra uno dei grandi protagonisti dell’ultimo festival di Sanremo, Mr Rain, e uno dei giovani maggiormente in rampa di lancio come Sangiovanni. I due, insieme, hanno realizzato La fine del mondo, un brano divenuto immediatamente virale, ma che ha anche fatto sorgere diverse polemiche. Molti utenti, infatti, sui social hanno subito pensato ad una canzone plagio perché è stata notata una somiglianza decisamente troppo evidente tra La fine del mondo di Mr Rain e Sangiovanni e Panico, una delle canzoni più famose di Lazza, arrivando addirittura ad attaccare i due artisti sui profili personali. La polemica si è allargata a macchia d’olio sui social e si è infiammata quando lo stesso cantante di Cenere è intervenuto, o almeno secondo molti lo ha fatto, condividendo su Twitter un messaggio con scritto “Tanto lo saaaai”, un pezzo iconico della sua Panico. In molti hanno visto in questo tweet un attacco dello stesso Lazza, che avrebbe percepito la somiglianza tra La fine del mondo e la sua canzone e l’avrebbe sottolineata. Poco dopo, il rapper è tornato a twittare, scrivendo, senza rivolgersi a nessuno in particolare, che i destinatari del suo messaggio abboccano sempre e che twitter è il suo gioco preferito quando si annoia. Questo secondo messaggio farebbe pensare a uno scenario diverso, ovvero che Lazza abbia scritto il tweet precedente col chiaro obiettivo di prendersi gioco di chi accusava di plagio Mr Rain e Sangiovanni accomunando la loro canzone a quella di Lazza. Ad ogni modo, La fine del mondo sta facendo parlare moltissimo gli utenti, forse non nel modo in cui avrebbero desiderato i due artisti, ma è indubbio che il loro brano è uno dei più chiacchierati del momento, e di conseguenza anche dei più ascoltati.

Mr Rain e Sangiovanni canzone La Fine del mondo testo

Tanto poi cadiamo giù
nelle sabbie mobili, non usciamo mai da qui
hai paura anche tu
insieme siamo radioattivi, morti oppure vivi

Ci siamo conosciuti già in un’altra vita
e ogni vita è meglio di quella prima
ora che la fine del mondo è vicina
sopravviveremo come a Hiroshima
le parole sono armi, prendi la mira

non cercare di salvarmi, non c’è via d’uscita
siamo l’opposto di una calamita
e se mi farà male lascia che mi uccida

I tuoi baci sono radioattivi
è un miracolo se siamo vivi
siamo un dipinto di cicatrici che sopra la pelle sembrano graffiti
e morsi sul collo come i vampiri, denti appuntiti come stalattiti
per il cuore non ci sono contraccettivi

Tanto poi cadiamo giù
nelle sabbie mobili, non usciamo mai da qui
hai paura anche tu
insieme siamo radioattivi, morti oppure vivi

La nostra parte migliore è quando facciamo l’amore senza dire una parola
ma dura poco la tregua tra noi
giusto il tempo di godere, poi finisce il mondo
ma ci salveremo insieme
(poi ci salveremo insieme)

I tuoi baci sono radioattivi
è un miracolo se siamo vivi
siamo un dipinto di cicatrici che sopra la pelle sembrano graffiti
e morsi sul collo come i vampiri, denti appuntiti come stalattiti
per il cuore non ci sono contraccettivi

Tanto poi cadiamo giù
nelle sabbie mobili, non usciamo mai da qui
hai paura anche tu
insieme siamo radioattivi, morti oppure vivi

Tanto poi faccio una strada verso casa
dopo l’ultima litigata, non fare quella faccia
è una spada sul mio cuore non ci spererei più
tanto poi cadiamo giù

Ma è la fine del mondo se non ci sei tu

Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda