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Michela Murgia è morta all’età di 51 anni. La scrittrice, però, secondo alcuni, avrebbe a che fare con il Grande Fratello, ma non è esattamente così.

La morte di Michela Murgia, famosissima scrittrice e attivista, non è stata un fulmine a ciel sereno, vista la malattia che da tempo aveva annunciato e la stava accompagnando da mesi, ma ha comunque sconvolto l’intero mondo letterario e politico, in cui era particolarmente impegnata. Le sue battaglie, i suoi ideali e il suo talento non finiranno mai di esistere, soprattutto nelle menti di chi le porterà avanti, ma ciò non attenua il vuoto lasciato in chiunque l’abbia seguita. I suoi fan, quindi, non stanno vivendo ore felici, di sicuro, a poche ore dai funerali della scrittrice che si terranno a Roma alle 15.30 nella Basilica romana di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti.

C’è anche chi, però, facendo affidamento solo al cognome sta facendo un errore piuttosto grave. Diversi utenti sul web, infatti, si sono chiesti se Michela Murgia centrasse qualcosa con Nicole Murgia, attrice di 29 anni, concorrente del Grande Fratello Vip 7. Era salita agli onori della cronaca di gossip per la relazione con Andrea Bertolacci dal quale ha avuto due figli. E poi c’è anche suo fratello Andrea Murgia e la relazione con l’ex tronista Vittoria Deganello, che è anche sua amica. Insomma, negli ultimi mesi ha fatto parlare non poco di lei sulle reti Mediaset, arrivando al grande pubblico che, evidentemente conoscendo poco Michela e le sue opere, si è un po’ confuso. In realtà, ovviamente, non c’è nessun riferimento tra le due donne e nessun grado di parentela. Anche il web può prendere degli abbagli veri e propri e questo è sicuramente il caso, concedetecelo.

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Famiglia queer significato

Uno dei cavalli di battaglia del pensiero di Michela Murgia è stata sicuramente la famiglia queer, soprattutto negli ultimi mesi di vita. Ma cosa vuol dire davvero? Si tratta di un modo per descrivere quella che definiremmo una famiglia allargata che non segue gli stereotipi classici del patriarcato e vede al suo interno persone che scelgono di stare insieme per volontà comune, non per costrizione sociale o culturale. Il termine queer, se vogliamo operare una traduzione letterale, in inglese significa “eccentrico, insolito”, ma è stato coniato nei dibattiti sulla sessualità e delle scienze sociali nel corso degli anni ’90, per poi sfociare anche sul piano politico. Murgia spiegava: “Nella queer family che vivo non c’è nessuno che non si sia sentito rivolgere il termine sposo/sposa in questi anni. Dopo lo sconcerto dei non sardi ha vinto l’evidenza: l’elezione amorosa va mantenuta primaria, perché nella famiglia cosiddetta tradizionale i sentimenti sono vincolati ai ruoli”. Insomma, prescinde dai ruoli e dalle maschere che la società ci impone. I legami di sangue vengono messi in secondo piano rispetto a quelli che si possono creare tra le persone che si scelgono. Anche la scrittrice era circondata da “Fillus de anima”, co-genitori e compagni/e, mariti e mogli, come Lorenzo Terenzi che ha sposato lo scorso luglio in articulus morti, andando oltre il suo significato, soprattutto quello patriarcale.

 

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno