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La recensione dell’album Lovebars di Coez e Frah Quintale, una sinergia artistica che mette in risalto il piacere di collaborare: analisi, tracklist e tour

Alla nutrita schiera di joint album che negli ultimi tempi sta caratterizzando la scena musicale italiana si è unito anche Lovebars, disco realizzato da Frah Quintale e Coez, due dei grandi rappresentanti di quella scena indie, che con gli anni si è fatta sempre più mainstream e marcatamente pop, di cui però si conservano ancora dei tratti caratteristici. Il progetto è stato anticipato dal singolo Alta Marea, pubblicato il 16 giugno 2023, a voler sfruttare l’enorme hype della stagione estiva, prima di piazzare lo zampino vero e proprio.

Tre mesi dopo, infatti, l’8 settembre, è arrivata la pubblicazione di Lovebars, in un momento azzeccatissimo, perché la frenesia estiva lascia spazio al ritorno alla vita quotidiana, alla città, e le vibrazioni di questo disco ben si sposano con questo passaggio. Come ampiamente immaginabile, la formula è vincente: Coez e Frah Quintale si mixano bene, si alternano alla grande sulle loro note urban e nostalgiche, imperniate su quel “love” accennato a più riprese nel disco, sempre sotto un’accezione differente. Il loro feeling è evidente, si respirava già da Alta Marea e ha risuonato in tutte le 12 tracce che compongono Lovebars, un disco destinato a segnare un momento importante nella carriera di entrambi gli artisti.

Era già scritto: Lovebars è l’atto di maturità di Coez e Frah Quintale

L’album si apre con la traccia Era già scritto, poco meno di due minuti che sono già un manifesto. A ben pensarci, molte cose erano già scritte di questa collaborazione. Innanzitutto, il progetto in sé, perché Coez e Frah Quintale sono due artisti molto affini, con traiettorie diverse, ma comunque accomunabili in quel contesto indie, ormai estremamente evoluto, di cui entrambi però, nelle atmosfere e nella scrittura, ne mantengono forte la testimonianza. Entrambi vengono da un background corale: Coez nasce con i Brokenspeakers, Frah nei Fratelli Quintale e proprio al tempo della sua permanenza nel gruppo si rintraccia il primo grande incontro con Coez, nella realizzazione di Cuore di ghiaccio, che al tempo è già una hit. Poi, più recente, il grande attestato di stima del cantautore romano d’adozione, che riadatta nella sua seconda edizione di From the Rooftop uno dei più intensi brani dell’amico, Nei treni la notte.

Tutte queste piccole tracce portano, dunque, a un connubio che era già scritto e che funziona alla grande. C’è un grande equilibrio tra i due, tanto che è difficile rintracciare canzoni marcatamente dell’uno o dell’altro nell’album. Facile quando c’è affinità, ma soprattutto quando c’è la sensibilità di poter affrontare un progetto del genere. Dopo l’esperienza collettiva, entrambi i cantanti hanno costruito individualmente la propria carriera e in questi casi mascherare il proprio ego, condensarlo con quello di un altro, è esercizio alquanto arduo. La maturità è ciò che fa la differenza, perché è evidente che sia Coez che Frah Quintale sono arrivati a questo progetto insieme in un momento adatto delle loro carriere, azzeccando alla grande il timing. Ne esce fuori un attestato di maturità incredibile, condensato nelle 12 tracce di Lovebars.

Fonte: IG Coez e Frah Quintale

Nel cuore del disco

Era già scritto, in nemmeno due minuti, lascia spazio a Terra bruciata e soprattutto a Lovebars, che segue la canonica regola della terza traccia di un disco, che di solito è una hit. La title track di questo progetto ne racchiude l’essenza, è un brano costituito sull’alternanza serrata delle due voci, un botta e risposta che costruisce una dichiarazione d’amore leggera ma entusiasta, nel pieno stile dei due artisti. Dopo Fari Lontani, si prosegue con Alta Marea, il singolo macinato dalle radio nei mesi estivi, e si arriva poi al punto più interessante del disco, la pancia che ne rappresenta però anche il cuore.

Vetri fumé e Local Heroes segnano il ritorno di due grandi producer, fondamentali nel passato dei due artisti. Alla prima traccia ha lavorato Ceri, presente in quella Cuore di ghiaccio di tanti anni fa e dietro allo straordinario successo di Regardez Moi. In Local Heroes troviamo Bassi Maestro, un vero e proprio gigante della scena hip hop. Dopo queste due tracce, spazio a Che colpa ne ho, secondo singolo estratto dell’album, immediatamente virale in radio, e poi a DM, unica traccia in featuring, e che featuring, con la presenza di Guè.

Scivolando verso la fine troviamo l’emergere di un filo d’individualità, estremamente comprensibile. Che colpa ne ho è il pezzo più “coeziano” dell’album, Aspettative quello più nello stile di Frah, mentre Se esiste un dio è un altro mix saggio e ben eseguito. Il pezzo finale, Aspettative, contiene nel suo semplice titolo una dichiarazione: l’aspettativa è l’elemento costantemente al centro di un lavoro di un’artista, ma in questo caso possiamo dire che sono state ampiamente rispettate

Un joint album tra i joint album

Lovebars s’inquadra, anche, nel più ampio fenomeno della proliferazione dei joint album che sta colpendo la musica italiana. Solo quest’anno, oltre a Coez e Frah Quintale, hanno unito le forze Irama e Rkomi e presto lo faranno Salmo e Noyz Narcos. Cambiando ambienti e atmosfere, Venditti e De Gregori da anni ormai uniscono le loro forze, così come Francesco Renga e Nek, anche loro tornati di recente. Insomma, l’Italia ha riscoperto il piacere di collaborare, mostrando una ricchezza nel panorama che da un po’ non si vedeva.

Lovebars è sicuramente un esempio importante della prolificità di questa tendenza. È un disco ben assortito, molto piacevole, capace di declinare le atmosfere urban, hip hop e romantiche che lo dominano in diverse sfumature. La scrittura è di livello, come sempre con Coez e Frah Quintale, e il lavoro in fase di produzione è eccellente. A spiccare, però, è proprio l’equilibrio raggiunto tra lo stile dei due cantanti, che hanno impersonato al meglio lo spirito di un joint album, unendo le forze in nome della reale collaborazione, creando non un accostamento di voci, ma una mescolanza.

Il 2024 sarà l’anno del tour dei due cantanti, che parte il 13 gennaio da Bologna e termina, dopo sei date tra cui spiccano sicuramente quelle di Roma e Milano, il 1 febbraio a Firenze. Un nuovo capitolo importanti per i due, ma possiamo immaginare che sarà un nuovo successo. In fondo, era già scritto.

Lovebars Coez e Frah Quintale: tracklist

Era già scritto

Terra bruciata

Lovebars

Fari lontani

Alta Marea

Vetri fumè

Local Heroes

Che colpa ne ho

DM (feat. Guè)

Una luce alle 03:00

Se esiste un Dio

Aspettative

Il video di Che colpa ne ho, secondo singolo tratto da Lovebars
Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda