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Ripley è la nuova miniserie di Netflix con Andrew Scott, tratta dallo stesso celebre romanzo del film del 1996 Il talento di Mr. Ripley.

Arriva oggi su Netflix Ripley, una nuova miniserie autoconclusiva di genere giallo, ideata dallo sceneggiatore premio Oscar Steven Zallian (Schindler’s List, Gangs of New York, Moneyball, The Irishman) e con protagonista Andrew Scott, il mitico Moriarty di Sherlock. La storia è tratta direttamente da uno dei romanzi più influenti della seconda metà del Novecento, Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith, scritto nel 1955. Il romanzo fu un grande successo di critica e di pubblico, portando Highsmith a realizzare altri quattro libri con protagonista il truffatore e assassino Tom Ripley, che sono stati trasposti al cinema in ben sei occasioni. Il talento di Mr. Ripley ha avuto due trasposizioni cinematografiche: la prima è il francese Delitto in pieno sole di René Clement, con Alain Delon protagonista, ma quella più celebre è il film di Anthony Minghella del 1999, con Matt Damon nei panni del personaggio principale. Il cast di quest’ultimo annovera tante giovani star della Hollywood dell’epoca, come Jude Law, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett e Philip Seymour Hoffman, oltre ad alcuni noti attori italiani come Sergio Rubini e Stefania Rocca. La trama è molto semplice e vede Tom Ripley, un giovane truffatore di New York, venire contattato dal ricco signor Greenleaf: questi pensa che Tom sia un grande amico di suo figlio Dickie, e che possa raggiungerlo in Italia per persuaderlo a tornare a casa. Ripley accetta il lavoro e parte, diventa molto amico di Dickie e inizia ad approfittare del suo status sociale, ma quando il giovane Greenleaf cercherà di allontanarlo Tom lo ucciderà e ne assumerà l’identità.

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Ripley serie Netflix differenze con Il talento di Mr. Ripley

La trama di Ripley segue abbastanza fedelmente la trama principale del romanzo originale di Patricia Highsmith e del film di Anthony Minghella di 25 anni fa. La differenza principale tra le serie del 2024 e il film è innanzitutto stilistica: Steven Zallian ha deciso che il suo show dovesse essere girato in bianco e nero invece che a colori. In aggiunta, si nota un’evidente differenza d’eta tra i rispettivi protagonisti: il personaggio principale del libro è un giovane uomo di meno di 30 anni, e Matt Damon nella versione del 1999 ne aveva appunto 29, mentre Andrew Scott ne ha già 47.

L’ambientazione, in compenso è la stessa: l’Italia della fine degli anni Cinquanta. La critica ritiene che il film di Minghella (disponibile anch’esso in streaming su Netflix) sia superiore e che riesca a cogliere meglio lo spirito del romanzo di Patricia Highsmith. In particolare, il carisma magnetico di Tom Ripley, che riesce a conquistare lo spettatore pur essendo una persona completamente amorale. Nel film di 25 anni e ancor di più nel romanzo, inoltre, l’omosessualità del protagonista era molto più esplicita rispetto alla serie di Netflix.

Valerio Rossari

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.