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La storia vera di Anthracite, la nuova serie tv di Netflix, prodotta in Francia e disponibile da pochi giorni sulla piattaforma di streaming.

Dal 10 aprile è su Netflix Anthracite, una nuova miniserie di produzione francese e di genere thriller, creata da Fanny Robert, Maxime Berthemy e Mehdi Ouahab. 6 episodi di circa 50 minuti, con protagonisti Hatik, Noémie Schmidt e Camille Lou, ma soprattutto una misteriosa vicenda ispirata a fatti realmente accaduti, tutt’oggi irrisolta. La serie transalpina racconta la storia di Ida, che si mette alla ricerca del padre scomparso, un giornalista che stava indagando su un caso misterioso in una località di montagna. Con l’aiuto di Jaro, la donna scopre un strano intrigo che coinvolge anche una setta segreta. Il titolo Anthracite fa riferimento all’antracite, un tipo di carbone fossile che viene estratto in particolare dai monti della regione di Matheysine, nella zona dell’Isere, un’area sud orientale della Francia, dove ambientata ed è anche stata girata la serie. La trama prende il via dall’uccisione di una donna durante un macabro rituale in una località di montagna francese, che riporta alla memoria il caso dei suicidi rituali di una setta risalenti al 1994. L’omicidio recente che innesca gli eventi di Anthracite è un’invenzione degli sceneggiatori della serie di Netflix, ma il riferimento ai suicidi di massa del 1994 si rifà invece a fatti realmente accaduti.

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Anthracite storia vera: il caso dell’Ordine del Tempio Solare

Il caso è quello del cosiddetto Ordine del Tempio Solare, fondato nel 1984 in Svizzera da Joseph Di Mambro, un gioielliere francese, e da Luc Jouret, un omeopata belga. La setta raggiungerà però la fama solo nell’ottobre 1994, quando 50 persone si tolgono la vita contemporaneamente in Canada (2), nel Canton Vallese svizzero (25) e a Friburgo, in Germania (23). Tra i 25 suicidi in Svizzera ci sono anche Di Mambro e Jouret. Nonostante la setta invii fare lettere ai media per rivendicare le sue azioni e le sue credenze, le viene dato poco credito, così nel dicembre 1995 avviene un secondo massacro, in una paesino montano del sud-est della Francia: 13 adulti e 3 bambini. Le indagini non procedono molto efficacemente, e nel marzo 1997 altri 5 adepti si tolgono la vita in Canada. Le indagini si concentrano sul noto direttore d’orchestra svizzero Michel Tabachnick, che sarebbe a capo della setta, e secondo la stampa francese si conterebbero centinaia di altri adepti in giro per il mondo. I suicidi di massa però si fermano, e nel 2001 Tabachnick viene assolto per insufficienza di prove. Verrà nuovamente accusato e ancora una volta assolto nel 2006.

Valerio Rossari

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.