Skip to main content

La notizia che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso: Pippo Baudo, 87 anni, è in fin di vita o, comunque, in gravissime condizioni di salute. Ricoverato in una clinica romana per problemi di cuore. Una notizia che ha fatto rapidamente il giro del web, anche perché i fan dello storico conduttore sono davvero tantissimi. E la sua assenza prolungata dal piccolo schermo – che rappresenta tutta la sua vita – aveva fatto davvero temere per il peggio. Ed invece Pippo Baudo non è in pericolo di vita. O, almeno, è ciò che sostiene il suo entourage che ha prontamente smentito la voce riguardante la gravità della sua condizione. “Sta bene, non sappiamo chi e per quale motivo sia stata data questa notizia, ma in ogni caso sta bene” ha dichiarato il suo entourage. Al momento, quindi, il noto conduttore televisivo non sarebbe in gravi condizioni: fa però decisamente rumore la sua assenza prolungata dalla tv e naturalmente alimenta le voci che vogliono il siciliano in precarie condizioni di salute. Classe 1936, oltre 60 anni di carriera con trasmissioni di successo quali “Fantastico”, in cui fece debuttare una Lorella Cuccarini giovanissima, Pippo Baudo nel corso dei suoi anni in tv ha scoperto tantissimi volti ancora oggi popolari ed amatissimi. E Pippo Baudo detiene anche il record dei Festival di Sanremo condotti: ben 13, due in più di Mike Bongiorno. Staccatissimi, invece, Nunzio Filogamo ed Amadeus, 61 anni, entrambi a quota 5. Nel 2019, peraltro, si è anche cimentato con la conduzione di Sanremo Giovani in coppia con Fabio Rovazzi, 30 anni, in un vero e proprio esperimento che si concluse con un successo.

Potrebbe interessarti anche: Luca De Marinis chi era il pizzaiolo morto in California

Pippo Baudo malattia: il racconto del conduttore

Pippo Baudo decano della televisione ma il presentatore tv ha dovuto affrontare anche una gravissima malattia. E’ stato lo stesso conduttore a raccontare come fu colpito da un cancro alla tiroide. Accadde ai tempi in cui conduceva Canzonissima: “chiusi la trasmissione salutando tutti, con i colleghi andai a cena ma con me avevo la borsa per andare in clinica”. Una malattia che oggi è solo un lontanissimo ricordo, sconfitta grazie ad una cura sperimentale. “Lo scoppio della centrale nucleare di Cernobyl disperse nell’aria lo iodio radiattivo che creò gravi danni. Tutti i bambini nascevano senza la tiroide. Un professore si recò in Ucraina e visitando i bambini gli venne in mente di curare i malati alla tiroide proprio con iodio radiattivo” il suo racconto. Gli fu proposta proprio questa cura al presentatore che accettò. “Un esperimento” come l’ha definitio in una intervista recente il presentatore. Una decisione, questa, che gli ha permesso di curare la malattia e sconfiggerla.

Giancarlo Spinazzola

Giornalista professionista classe '87, diverse le esperienze maturate soprattutto in ambito sportivo. Inviato per il calciomercato e le Universiadi ma anche per eventi di politica interna ed esteri, dal vertice bilaterale Italia-Francia alle elezioni. Ex direttore di Road2Sport e F1world, sono redattore per varie testate web e collaboro nella redazione sportiva della tv regionale campana Canale 21